Markit Economics ha diffuso oggi l’ indice Pmi manifatturiero europeo in novembre. In Europa c’è una stabilità dell’indicatore a quota 46,2, con l’Italia in controtendenza rispetto alla crescita del Pmi nei Paesi più importanti. In Germania l’indice e’ passato a 46,8 dai 46 di ottobre e in Francia sale da 43,7 a 44,5 punti. Decisamente migliore del previsto il dato nel Regno Unito, con il Pmi che si attesta a 49,1 contro il pronostico a 48,1. Se pensiamo che ad ottobre il Pmi britannico era a 47,3, questo certifica l’ottimo stato di salute dell’economia britannica. L’Italia invece passa da 45,50 a 45,10, deludendo le stime degli analisti che parlavano di una ripresa a quota 45,90. Il dato, al di sotto della media europea, oltre a essere minore, è stato anche rivisto al ribasso, indice di una debolezza relativa ben consolidata. L’indice si è attestato al di sotto del valore soglia di 50,0 punti per il sedicesimo mese consecutivo, a seguito delle forti contrazioni della produzione, dei nuovi ordini e dei livelli occupazionali. Inoltre i prezzi alla produzione nel settore manifatturiero sono saliti per il terzo mese consecutivo in novembre, a causa dei maggiori costi di trasporto e dei materiali grezzi. Penalizzati i clienti, infatti i prezzi all’uscita delle fabbriche sono infatti tornati a salire per la prima volta da gennaio.
Nessun commento:
Posta un commento