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venerdì 30 novembre 2012

ECONOMIA: Allarme disoccupazione

L’Istat certifica, qualora ce ne fosse bisogno, l’allarmante condizione del mondo del lavoro in Italia. Ad ottobre infatti il tasso di disoccupazione si è attestato all’11,1% ed è cresciuto sia su base mensile (+0,3%) che su base annuale (+2,3%). Si tratta del valore più alto dal 1999 con il numero dei disoccupati che in valore assoluto si è attestato a 2,87 milioni, ovvero 93mila in più rispetto a settembre 2011 (+3,3%)  e, tragicamente, sono 644mila le persone in più che rispetto a ottobre 2011 cercano lavoro senza successo (+28,9% ). Per avere l’idea dell’enormità della cifra, possiamo pensare che  in un anno l’intera città di Palermo abbia ingrossato le fila dei disoccupati. Questo incremento, ma considerato su base trimestrale, è il più alto dal 1992.
Ancora più disperata la condizione dei giovani: il tasso di disoccupazione fra le persone dai 15 ai 24 anni e’ salito al 36.5%, 0.6 punti in piu’ rispetto a settembre (35,9%) e 5.8 rispetto ad un anno fa.
Oltre a nuovi licenziamenti, influisce sull’incremento della disoccupazione l’aumento di soggetti che, preoccupati deterioramento del reddito, decidono di cercare attivamente lavoro. Diminuisce infatti il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni: -0,7% rispetto al mese precedente (-95 mila unita’). Il tasso di inattività  si attesta al 36%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,5 punti su base annua.
Ad aggravare il tutto ci pensa anche la situazione di coloro che un lavoro ce l’hanno già. Lo scorso ottobre batte tutti i record per quanto riguarda la precarietà, infatti sono ben 2,877  milioni i lavoratori precari. Si tratta del valore massimo dall’inizio delle serie storiche, cioe’ dal terzo trimestre 2004, ma si può risalire fino al 1993  se consideriamo solo la componente dei dipendenti a termine (2,477 milioni) al netto dei collaboratori (430mila).

Link: http://www.investireoggi.it/economia/disoccupazione-da-record-dal-92-mai-cosi-tanti-in-cerca-di-lavoro-allarme-per-i-giovani-e-intanto-aumenta-la-precarieta/

INPS: Circolare n° 134 - Accordo con i Tributaristi

Link: http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/Circolari/Circolare%20numero%20134%20del%2028-11-2012.htm&iIDDalPortale=&iIDLink=-1

Accordo di collaborazione operativa Inps-Tributaristi iscritti alle Associazioni INT, ANCOT, ANCIT, LAPET, LAIT.

mercoledì 28 novembre 2012

DM 5/11/2012: Risorse alle Regioni per interventi urgenti a sostegno dell'occupazion

La Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il D.M. del 5 novembre 2012, con la ripartizione, tra le Regioni e Province Autonome, delle risorse ex Legge n. 236/93, art. 9 (di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148), recante interventi urgenti a sostegno dell'occupazione , annualità 2012.
Allo scopo di sostenere le iniziative a favore dei lavoratori - per aggiornare e accrescere le loro competenze – a favore delle imprese – per svilupparne la competitività, nel rispetto delle norme indicate in premessa – vengono ripartite tra le Regioni risorse pari a € 100.000.000,00 – annualità 2012 – così come riportato nella seguente tabella:



ECONOMIA: Crisi e chiusura imprese


Uno dei postulati della teoria economica è che le crisi servano per selezionare darwinianamente le aziende che competono sul mercato, facendo sì, cioè, che vengano eliminate dalla scena le aziende in crisi ossia quelle meno efficienti e non profittevoli.

Le aziende che chiudono in Italia sono spesso sane

Purtroppo la crisi che stiamo sperimentando dal 2008 smentisce tutto questo perchè fa emergere il fenomeno opposto: in Italia dalla competizione escono anche le aziende sane. Lo rileva l’Osservatorio sulle crisi d’impresa di Cerved Group che ha voluto misurare l’impatto sulle imprese italiane della recessione economica , allargando l’indagine a tutte le procedure concorsuali e ai casi di chiusura volontaria dell’azienda (liquidazioni). Partendo dall’osservazione dei primi mesi del 2012, Cerved comunica che sono uscite dal mercato 55 mila aziende (circa 200 al giorno), un valore record nel decennio, che supera quello gia’ molto negativo dello stesso periodo del 2011 (+0,8%). Nello specifico i fallimenti hanno sfiorato quota 9 mila (+2% rispetto ai primi nove mesi 2011), le procedure concorsuali non fallimentari sono state 1.500 con un incremento del 7,3%, mentre si sono registrate 45 mila liquidazioni ovvero lo 0,3% in più rispetto all’analogo periodo 2011. Disaggregando il campione, aumenta rispetto al 2011 il ricorso delle società di capitali alla liquidazione (+8,9% ) e fra queste, sono state liquidate piu’ di 5 mila ritenute affidabili secondo i punteggi di bilancio di Cerved Group. Se si guarda alle aziende più strutturate cioè quelle con asset superiori a 2 milioni di euro, le liquidazioni di aziende sano sono state 285, con un incremento pari al 17% rispetto al 2011. Come si spiega questo fenomeno? Secondo Gianandrea de Bernardis, Ad di Cerved Group, pesano le aspettative pessimistiche sul futuro con una crisi che in Italia non sembra voler terminare. Guardando ai comparti pesanti defezioni per il terziario (+6,3%) e per il settore delle costruzioni (+9,9%), mentre più stabile è il settore manifatturiero (+1,5%). Tra le regioni, quelle che hanno avvertito piu’ pesantemente la crisi risultano le Marche (exit ratio pari al 3,7%), la Lombardia (3,7%) e la Puglia (3,6%).

ECONOMIA: Controlli fiscali


Controllo conti correnti a tutto tondo, in nome della lotta all’evasione fiscale. Dai dati inviati, il Fisco creerà, senza il loro consenso, liste di potenziali evasori su cui avviare controlli fiscali. 

Controllo conti correnti con l’ok del Garante della privacy

Dopo l’ultimo parere positivo espresso dal Garante della privacy (si veda  a tal proposito il nostro articolo Controllo conti correnti degli italiani.Il Garante della privacy approva),entro il 31 marzo 2013, gli operatori finanziari come banche, banche, Poste, Sim, Sgr, fiduciarie e assicurazioni dovranno inviare all’Anagrafe tributaria i dati “sensibili” dei conti correnti (come saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti), e di molti altri rapporti finanziaria (dalla frequenza di accessi alle cassette di sicurezza alle gestioni patrimoniali, dalle carte di credito ai certificati di deposito). Una novità questa introdotta dal Governo tecnico guidato dal professor Mario Monti per garantire quella lotta all’evasione fiscale che permette, secondo le stime dell’Esecutivo, un recupero in termini di gettito capace di fronteggiare la grave crisi economica che stiamo vivendo attuamente.

 Obiettivo: lotta all’evasione fiscale

 Il fine principale del controllo conti correnti è allora quello di contrastare l’evasione fiscale, dato che tutte le informazioni derivanti dai controlli fiscali in essere, dovranno essere usate per  indagini finanziarie promosse dall’Agenzia Entrate e Guardia di Finanza.

 Controlli fiscali e le liste di evasori

 Con il controllo conto correnti dei contribuenti, che si inserisce nel solco dei controlli fiscali, significa che tutti i movimenti bancari e altre informazioni derivanti dai dati bancari e finanziari di ciascun contribuente, oltre ai fini degli accertamenti bancari, delle attività connesse alla riscossione mediante ruolo e alla ricerca e acquisizione di prove nel corso di un procedimento penale, saranno utilizzate dall’Agenzia delle entrate anche per eseguire controlli fiscali, mediante l’elaborazione, con procedure centralizzate e secondo i criteri individuati con provvedimento del Direttore della medesima Agenzia delle entrate, “di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione”. Ciò significa che dall’invio delle informazioni e di tutti i movimenti bancari dei contribuenti, quindi dai dati derivanti dal controllo conti correnti, potranno essere stilate delle liste di contribuenti che presentano un maggior rishcio di evasione, dei ricercati fiscali su cui potranno mettersi in pratica controlli fiscali.  La particolarità da segnalare, in merito alla creazione di queste liste selettive e di conseguenza all’attivazione di controlli fiscali sui nomi ivi contenuti, è che non ci sarà bisogno di alcuna  autorizzazione.
Redditest e  controllo conti correnti. I controlli fiscali sui contribuenti ormai sono all’ordine del giorno. Il Fisco ci spia e noi non possiamo obiettare.

ECONOMIA: Italia


Il progressivo indebolimento della nostra economia, fiaccata dalla crisi lascia sempre meno speranze per il nostro futuro dopo che anche oggi, l’Ocse ha ricorda come nei prossimi due anni il tasso di disoccupazione è destinato ad aumentare (Debito pubblico e disoccupazione minacciano la tenuta dell’Italia).
Questo influenza inevitabilmente  il nostro comportamento finanziario, ma in che modo?
La ricerca ”Comportamenti di investimento“, realizzata da Blackrock con YouGov, conferma che il 55% degli italiani detiene attualmente i propri risparmi in liquidita’ o in conti di deposito: la motivazione principale per questa scelta e’ il rischio di imprevisti, ma una fetta importante degli intervistati dichiara di non voler rinunciare alla disponibilità immediata delle proprie risorse. La prudenza del resto e’ giustificata anche dalla scarsa fiducia nel futuro: tre italiani su quattro sono pessimisti sulle prospettive economiche dei prossimi sei mesi ed e’ per questo che il 62% è avverso al rischio. Le scelte di cautela o di breve termine finiscono pero’ per riflettersi sulla condizione finanziaria: solo il 58% si dice soddisfatto contro il 72% della media Ue. Nell’indagine emerge come il 61% degli intervistati investe sul breve termine in un orizzonte di 1-3 anni, a fronte di una media europea del 41% mentre il doppio della media Ue (28% contro 14%) punta su obbligazioni attraverso fondi. Secondo la ricerca Blackrock, la scelta della liquidità non paga nel lungo termine: un investimento ipotetico di 10mila euro fatto a inizio 1987 avrebbe portato a un ritorno (post inflazione) di 39mila euro se investito in azioni (Msci Europe Index), di 35.300 euro se investito in obbligazioni (Citigroup World Governement Bond Europe Index) e di 15.300 euro se investito in attività liquide.

Ministero del Lavoro: Nota del 26/11/2012 Lavoro intermittente (chiamata)

Link: http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/746E6EAB-F97C-4F2B-BB71-959886CF6B34/0/20121126_Nt.pdf

Comunicazione relativa alla chiamata del lavoro intermittente

Ulteriori istruzioni operative delle modalità di invio
Facendo seguito alla nota del 9 agosto 2012 e alla nota del 14 settembre 2012, la nota del 26 novembre scorso definisce ulteriori istruzioni operative per la comunicazione della chiamata del lavoro intermittente, prevista dall’articolo 1, comma 21, lett. B) della Legge n. 92 del 28 giugno 2012.

Dopo aver specificato le modalità attualmente a disposizione dei datori di lavoro per effettuare tali comunicazioni (PEC, EMAIL, FAX, SMS), la nota annuncia l’avvio della comunicazione completamente telematica, attraverso la compilazione un modulo on line accessibile dal portale Cliclavoro, nell’area riservata alle aziende dedicata alla funzionalità “gestione Intermittenti”. Questo canale permette la comunicazione per più lavoratori e periodi di prestazione, anche diversi riferiti alla stessa azienda. Il datore di lavoro potrà effettuare la chiamata anche tramite il proprio consulente del lavoro.

Quest’ultima modalità, avviata in fase sperimentale in attesa dell’emanazione dell’apposito decreto, ha l’obiettivo di aumentare e diversificare gli strumenti per effettuare le comunicazioni dando modo ai datori di lavoro di scegliere contestualmente la modalità più congeniale alla propria situazione organizzativa o al tipo di comunicazione che si intende effettuare.

Nota del 26 novembre 2012 (formato .pdf 1,19 Mb)

INAIL: Circolare n° 64 del 27/11/2012 Lavoro Intermittente (chiamata)

Il quadro normativo introdotto dalla recente Riforma del lavoro1 ha ridefinito le ipotesi di legittimo ricorso al lavoro intermittente, modificando la disciplina previgente2, al fine di evitare che tale tipologia contrattuale “costituisca un mezzo di sfruttamento dei lavoratori” e venga “utilizzata come copertura nei riguardi di forme di impiego irregolare del lavoro.”
Indicazioni operative su ambito di applicazione, obbligo di comunicazione della chiamata del lavoratore e disciplina del regime transitorio, sono state impartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con apposite circolari, alle quali si rinvia per i necessari approfondimenti3.
Si è ritenuto comunque utile riscrivere, aggiornandola, la circolare4 emanata in vigenza del decreto di attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro5, di cui alla Riforma Biagi6, per dettagliare le modifiche sopravvenute, al fine di meglio individuare le fattispecie di riferimento per l’applicazione del premio Inail, tenuto conto, peraltro, della progressiva diffusione di questa tipologia contrattuale........

martedì 27 novembre 2012

Videosorveglianza: Art. 4 L 300/1970 (Statuto dei lavoratori)

VIDEOSORVEGLIANZA

Lo Statuto dei lavoratori (L. 300/1970) vieta l’uso degli impienti audiovisivi e di altre apparecchiature finalizzate al controllo a distanza dei lavoratori. Il divieto non opera nei casi in cui l’installazione sia finalizzata ai controlli cosiddetti difensivi, rivolti cioè alla tutela del patrimonio e alla sicurezza dell’azienda. E’ ammesso l’utilizzo dei dispositivi per accertare condotte illecite dei dipendenti e per esigenze produttive e organizzative, semprechè non ne derivi la possibilità del controllo a distanza dei lavoratori.

Autorizzazione.
In tutti i casi prospettati è necessaria una preventiva autorizzazione rilasciata dalla DTL (Direzione Territoriale del Lavoro) o, in alternativa, la stipulazione di un accordo con le organizzazioni sindacali. La Corte di Cassazione ha tuttavia stabilito che, in assenza di accordo sindacale, non commette reato il datore di lavoro che video sorveglia i propri lavoratori, dopo che essi lo abbiano espressamente autorizzato. E’ in ogni caso necessaria l’osservanza di alcune sostanziali formalità: informare preventivamente i lavoratori dell’esistenza dell’impianto, nominare un responsabile al trattamento dei dati videoripresi, conservare le riprese non oltre 24 ore dalla rilevazione (salvo particolari esigenze).

Altri strumenti.
Oltre ai mezzi di controllo tradizionali, il progresso tecnologico ha fornito nel corso del tempo diversi altri strumenti, il cui uso non conforme potrebbe comportare gravi conseguenze anche sul piano penale: ci riferiamo in particolare a computer, cellulari, tablet, e apparecchi di geolocalizzazione in genere, per i quali è sempre necessario valutarne le modalità di utilizzo e le relative finalità.


L. 300/1970
Art. 4. (Impianti audiovisivi)
E' vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori.
Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti.
Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle caratteristiche di cui al secondo comma del presente articolo, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o con la commissione interna, l'Ispettorato del lavoro provvede entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, dettando all'occorrenza le prescrizioni per l'adeguamento e le modalità di uso degli impianti suddetti.
Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti secondo e terzo comma, il datore di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo art. 19 possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro per il lavoro e la previdenza sociale


Art. 41. (Esenzioni fiscali)
Tutti gli atti e documenti necessari per la attuazione della presente legge e per l'esercizio dei diritti connessi, nonché tutti gli atti e documenti relativi ai giudizi nascenti dalla sua applicazione sono esenti da bollo, imposte di registro o di qualsiasi altra specie e da tasse.
à Vedi Interpello AGE 909-423/2010-art.11, Legge 27/07/2000, n° 212 – DPL Reggio Emilia.



Flussi 2012: Circolare congiunta Ministero del Lavoro del 26/11/2012

E’ quanto si legge nella Circolare congiunta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dell’Interno del 26 novembre 2012, recante ulteriori chiarimenti sulle modalità di presentazione delle domande. Le procedure concernenti le modalità di registrazione degli utenti, di compilazione dei moduli e di invio delle domande sono identiche a quelle da tempo in uso sul sito del Ministero dell’Interno.


INPS: Circolare 132/2012 Danno biologico Agricoltura

Link: http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/Circolari/Circolare%20numero%20132%20del%2026-11-2012.htm&iIDDalPortale=&iIDLink=-1

Aziende agricole: addizionale INAIL per la copertura del danno biologico per l’anno 2011. Gestione importi a credito per anticipazione prestazioni.

ISEE

L’ISEE è l’indicatore della situazione economica equivalente. L’ attestato contenente l’indicatore I.S.E.E. consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità.
L' I.S.E.E. è il rapporto tra l’indicatore della situazione economica (I.S.E.) e il parametro desunto dalla Scala di Equivalenza.

ISE
L’I.S.E.(Indicatore della Situazione Economica) è il valore assoluto dato dalla somma dei redditi e dal 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare.

LA DICHIARAZIONE UNICA SOSTITUTIVA

La dichiarazione sostitutiva è un atto importante che il cittadino effettua, assumendosi la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato.
La Dichiarazione sostitutiva unica può essere presentata:

  • all’ente che fornisce la prestazione sociale agevolata;
  • al Comune
  • ad un Centro di Assistenza Fiscale (CAF)
  • all’Inps esclusivamente in via telematica, collegandosi al sito Internet www.inps,it, nella sezione “Servizi On-Line” (v. circolare INPS n. 2 del 12.01.2011 e circolare INPS n.130 del 10.10.2011)

Può essere:

  • consegnata di persona all’addetto all’ufficio e sottoscrivendola in sua presenza;
  • trasmessa all’ufficio completa della sottoscrizione e di una fotocopia del documento di riconoscimento;
  • resa direttamente all’addetto all’ufficio, se chi dichiara non sa o non può firmare;
  • presentata con la firma già autenticata ai sensi di legge.
È possibile presentare la dichiarazione in qualsiasi momento dell’anno.
La dichiarazione ha validità di un anno dall'attestazione della presentazione e vale per tutti i componenti il nucleo familiare.
È composta dal modello base e da un numero di fogli allegati pari al numero dei componenti il nucleo familiare, indicati dal dichiarante.
Il dichiarante, all’atto dell’indicazione dei componenti il nucleo familiare, deve fare riferimento alla situazione in essere alla data della dichiarazione.
La dichiarazione deve contenere i dati sulla situazione reddituale, risultanti dall'ultima dichiarazione presentata ai fini Irpef, e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione.
Ai fini I.S.E.E. ogni soggetto appartiene ad un solo Nucleo Familiare.

MODELLO DICHIARAZIONE ISEE SR45 – ISTRUZIONI MODELLO SR45/bis – ALLEGATO SR46

Link: http://www.inps.it/portale/default.aspx?iMenu=1&iNodo=6538

INPS: ANF

DOMANDA

Deve essere presentata:
  • al proprio datore di lavoro, nel caso in cui il richiedente svolga attività lavorativa dipendente, utilizzando il modello ANF/DIP. In tale caso, il datore di lavoro deve corrispondere l'assegno per il periodo di lavoro prestato alle proprie dipendenze, anche se la richiesta è stata inoltrata dopo la risoluzione del rapporto nel termine prescrizionale di 5 anni.     
  • all’Inps nel caso in cui il richiedente sia addetto ai servizi domestici, operaio agricolo dipendente a tempo determinato, lavoratore iscritto alla gestione separata, ovvero abbia diritto agli assegni come beneficiario di altre prestazioni previdenziali attraverso uno dei seguenti canali:
    1. WEB – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino munito di PIN attraverso il portale dell’Istituto - servizio di “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito”;
    2. Patronati – attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi;
    3. Contact - Center attraverso il numero verde 803.164.
N.B.: Qualsiasi variazione intervenuta nel reddito e/o nella composizione del nucleo familiare, durante il periodo di richiesta dell' ANF, deve essere comunicata entro 30 giorni.
Qualora la domanda venga presentata per un periodo pregresso, gli arretrati spettanti vengono corrisposti nel limite massimo di 5 anni (prescrizione quinquennale).

DECORRENZA E VARIAZIONE

Il diritto all'assegno decorre dal primo giorno del periodo di paga o di pagamento della prestazione previdenziale, per la quale è prevista l’erogazione accessoria degli assegni per il nucleo familiare, nel corso del quale si verificano le condizioni prescritte per il riconoscimento del diritto (ad es.: celebrazione del matrimonio, nascita di figli) e cessa alla fine del periodo in corso alla data in cui le condizioni stesse vengono a mancare (ad es.: separazione legale del coniuge, conseguimento della maggiore età da parte del figlio).   Qualora spettino assegni giornalieri, il diritto decorre e ha termine dal giorno in cui si verificano o vengono a mancare le condizioni prescritte.
Non possono essere erogati complessivamente più di 6 assegni giornalieri per ciascuna settimana e 26 per ogni mese.
Per i pagamenti subordinati ad autorizzazione da parte dell'INPS la data iniziale dell'erogazione e quella finale di scadenza della relativa validità risultano dalle indicazioni contenute nell'autorizzazione stessa

AUTORIZZAZIONE

L’autorizzazione va richiesta, attraverso la modalità di presentazione telematica utilizzando uno dei seguenti canali (quando l’ANF è erogato dal datore di lavoro):
  • WEB – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino munito di PIN attraverso il portale dell’Istituto - servizio di “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito – funzione Autorizzazioni Anf”;
  • Patronati – attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi; 
  • Contact - Center attraverso il numero verde 803.164.
o tramite presentazione della necessaria documentazione indicata nei modelli di domanda (nei casi di pagamento diretto da parte dell’INPS), nei casi in cui debbano essere inclusi nel nucleo familiare:
  • figli ed equiparati di coniugi legalmente separati o divorziati, o in stato di abbandono;
  • figli naturali propri o del coniuge, riconosciuti da entrambi i genitori;
  • figli del coniuge nati da precedente matrimonio;
  • fratelli sorelle e nipoti orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto a pensione di reversibilità;
  • nipoti in linea retta a carico dell’ascendente (nonno/a);
  • familiari minorenni incapaci di compiere gli atti propri della loro età (se non sono non sono in possesso di documenti attestanti il diritto all’indennità di accompagnamento ex lege n. 18 del 1980 o ex artt. 2 e 17 ex lege n. 118 del 1871 o di frequenza ex lege n. 289 del 1990);
  • familiari maggiorenni inabili (se non sono in possesso di documenti attestanti l’inabilità al 100%);
  • minori in accasamento eterofamiliare;
  • familiari di cittadino italiano, comunitario, straniero di stato convenzionato, che siano residenti all’estero;
  • figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età superiore ai 18 anni compiuti ed inferiore ai 21 anni compiuti, purché facenti parte di "nuclei numerosi", cioè  nuclei familiari con almeno 4 figli tutti di età inferiore ai 26 anni.

IL PAGAMENTO

L'assegno viene pagato:
  • dal datore di lavoro, per conto dell'Inps, ai lavoratori dipendenti in attività, in occasione del pagamento della retribuzione;
  • direttamente dall'Inps nel caso in cui il richiedente sia addetto ai servizi domestici, operaio agricolo dipendente a tempo determinato, lavoratore di ditte cessate o fallite, lavoratore iscritto alla gestione separata ovvero abbia diritto agli assegni come beneficiario di altre prestazioni previdenziali.
Il pagamento effettuato direttamente dall’INPS è disposto tramite bonifico presso ufficio postale o, a richiesta, mediante accredito su conto corrente bancario o postale, indicando nella domanda il codice IBAN.
PAGAMENTO AL CONIUGE DELL’AVENTE DIRITTO
A decorrere dall' 1/1/05 il coniuge dell’avente diritto alla corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare può chiedere l’erogazione della predetta prestazione purché non sia, a sua volta, titolare di un proprio diritto all’ANF determinato da un rapporto di lavoro dipendente oppure da una prestazione previdenziale derivante da lavoro dipendente.

La richiesta di pagamento da parte del coniuge deve essere presentata utilizzando il modello ANF 559.
NB: Salvo quanto riportato in generale nella presente scheda, è possibile accedere ad informazioni riguardanti le particolarità nella liquidazione degli assegni familiari previste per alcune categorie di lavoratori dipendenti accedendo alla scheda “ANF lavoratori dipendenti e “ANF parasubordinati” . E’, inoltre, presente l’ulteriore scheda “ANF pensionati”  con informazioni aggiuntive per i richiedenti pensionati.

INPS: ANF Parasubordinati

PREMESSA

L’articolo 4 del D.M. del 27/5/98 (pubblicato sulla G.U. n° 171 del 24/7/1998) e il successivo D.M. del 4/4/2002 (pubblicato sulla G.U n.136 del 12/6/2002) hanno stabilito che, a decorrere dal 1/1/1998, è estesa agli iscritti alla gestione separata la disciplina dell’assegno per il nucleo familiare di cui alla legge 153/88.
In particolare, il D.M. 27.5.98 ha disciplinato la estensione dell'assegno per nucleo familiare ai soggetti iscritti alla gestione separata dei lavoratori autonomi, istituita con legge 8.8.95, n. 335 (art. 2, comma 26), purché i soggetti stessi non siano iscritti ad altre forme pensionistiche obbligatorie e non siano pensionati; mentre il successivo D.M. 4.4.2002, innovando rispetto alla precedente disciplina, ha rimosso le limitazioni relative alla composizione del nucleo ed i limiti di reddito pro-capite, ed ha previsto la possibilità di considerare realizzato il requisito del 70%, per i nuclei a composizione reddituale mista, qualora raggiungano tale requisito con la somma dei redditi da lavoro dipendente e da attività "parasubordinata".

L'ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE AI LAVORATORI PARASUBORDINATI

E' una prestazione istituita per aiutare le famiglie dei lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione Separata, di cui all'art.2, comma 26, legge 335/95, che non siano iscritti ad altre forme pensionistiche obbligatorie e non siano pensionati.
L’importo dell’ assegno varia, come per i lavoratori dipendenti, in base al numero dei componenti, alla tipologia e al reddito complessivo percepito dal nucleo stesso, secondo quanto stabilito nelle tabelle reddituali pubblicate ogni anno.
Per quanto riguarda la composizione del nucleo familiare e la tipologia del nucleo familiare, si rinvia a quanto già indicato, a proposito degli stessi, nella sezione assegno per il nucleo familiare ai lavoratori dipendenti.

REDDITI

I redditi da dichiarare sono, oltre quelli la cui dichiarazione è già prevista per i lavoratori dipendenti, anche quelli derivanti dalle attività indicate all’art. 2, c. 26, L.335/95.
Pertanto, in questo caso, il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito derivante da lavoro dipendente ed assimilato o da reddito derivante dalle attività indicate all’art. 2, c. 26, L.335/95. In caso di nuclei a composizione reddituale mista, è data la possibilità di considerare realizzato il requisito del 70% di redditi da lavoro dipendente ed assimilato con la somma dei redditi da lavoro dipendente e dei redditi derivanti da attività di lavoro parasubordinato.

PERIODI PER I QUALI SPETTA L’ASSEGNO

Ai lavoratori in questione l'assegno sarà corrisposto per tutto il periodo che, ai fini previdenziali, risulti coperto dalla specifica contribuzione, comprensiva dell’aliquota contributiva aggiuntiva dello 0,72% (0,50% fino al 6/11/07), specificamente introdotta dalla legge 449/97, art. 59, comma 16,  per il finanziamento delle prestazioni di maternità e degli assegni per il nucleo familiare.
Si precisa, a tal proposito, che, i periodi lavorati potrebbero non coincidere con i periodi coperti da contribuzione: l’accredito dei contributi in tale gestione dell’Inps avviene, infatti, partendo dal mese di gennaio (nel caso in cui il lavoratori risulti già iscritto) dell’anno in cui sono stati pagati i compensi cui si riferiscono, indipendentemente da quando essi sono maturati; inoltre, la contribuzione versata potrebbe non coprire l’intero periodo per il quale è stato corrisposto il compenso.

LA DOMANDA

La domanda deve essere presentata esclusivamente attraverso uno dei seguenti canali:
  • WEB – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino munito di PIN attraverso il portale dell’Istituto  - servizio di “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito”, funzione ANF Gestione Separata;
  • Patronati – attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi;
  • Contact - Center attraverso il numero verde 803.164. 
a decorrere dal 1° febbraio dell’anno successivo a quello per il quale vengono richiesti gli assegni.
Qualora la domanda venga presentata per un periodo pregresso, gli arretrati spettanti vengono corrisposti nel limite massimo di 5 anni (prescrizione quinquennale).

lunedì 26 novembre 2012

Riforma del lavoro (Fornero): Decorrenza nuovo art. 18

Il Tribunale del Lavoro di Milano, con ordinanza del 14 novembre 2012, ha affermato che il nuovo articolo 18, come ridefinito dalla legge n. 92/2012, non trova applicazione ai licenziamenti intimati prima del 18 luglio 2012 (data di entrata in vigore della nuova disposizione), pur se l’impugnazione sia avvenuta dopo tale data.

L’ordinanza ha affermato che le conseguenze correlate all’illegittimità, alla nullità o all’inefficacia di un determinato provvedimento sono aspetti sostanziali della fattispecie e, come tali, sono necessariamente soggetti alla normativa vigente al momento in cui l’atto viziato viene emanato, non essendo possibile, in mancanza di una espressa dizione legale, operare in modo diverso. Il datore di lavoro aveva chiesto che in luogo della reintegra, fosse applicata l’indennità di natura risarcitoria prevista dal nuovo art. 18.

Interpello n° 37/2012: intervalli tempo determinato.

Link: http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/C79B6C97-0F13-403E-8091-3B3F1D51E57E/0/372012.pdf

Art. 9, D.Lgs. n. 124/2004- contratto a tempo determinato ex D.Lgs. n. 368/2001 – modifiche alla disciplina degli intervalli, L. n. 92/2012 e D.L. n. 83/2012 (conv. da L. n. 134/2012).

Interpello n° 36/2012: Comunicazione annuale lavoratori somministrati

Link: http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/71B6B20A-71AE-41BE-9320-C2A44F9401A9/0/362012.pdf

La Federalberghi ha avanzato istanza di interpello al fine di chiedere chiarimenti a questa Direzione generale in ordine alla applicabilità del regime sanzionatorio di cui all’art. 18, comma 3, D.Lgs. n. 276/2003, introdotto dall’art. 3, D.Lgs. n. 24/2012, nell’ipotesi di mancata o non corretta effettuazione della comunicazione periodica di contratti di somministrazione di lavoro.

Decreto Flussi 2012 - DPCM del 16/10/2012 (GU 273 del 22/11/2012)

Decreto flussi 2012

Nuove quote di ingresso solo per lavoro autonomo e conversioni.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 273 del 22 novembre 2012 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 ottobre 2012, concernente la “Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale nel territorio dello Stato per l’anno 2012”.

In particolare il nuovo decreto fissa una quota complessiva di 13.850 unità così ripartita:

• 2.000 unità per lavoro autonomo riservate a cittadini stranieri residenti all’estero appartenenti alle seguenti categorie: imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana; liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate oppure non regolamentate ma comprese negli elenchi curati dalla Pubblica amministrazione; figure societarie di società non cooperative, espressamente previste dalle disposizioni vigenti in materia di visti d’ingresso (D.I. dell’11 maggio 2011); artisti di chiara fama internazionale o di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici oppure da enti privati (art. 2). 

• 100 unità per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo per lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado di linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile (art. 3).

• 11.750 unità riservate a coloro che devono convertire in lavoro subordinato il permesso di soggiorno già posseduto ad altro titolo. In questo specifico ambito le quote sono così ripartite:

-         4.000  quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per lavoro stagionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale;
-         6.000 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale;
-         1.000 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro;
-         500 quote riservate a chi ha un  permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato non dall’Italia ma da altro Stato membro dell’Unione europea;
-         250 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell’Unione europea da convertire in permesso di soggiorno per lavoro autonomo.

Come di consueto le domande potranno essere presentate esclusivamente con modalità telematiche sul sito https://nullaostalavoro.interno.it a partire dalle ore 9.00 del 7 dicembre 2012. Maggiori indicazioni sulle modalità di presentazione delle domande verranno fornite con una successiva circolare congiunta dei Ministeri dell’Interno e del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Per l’anno 2012, le quote di ingresso fissate dal decreto appena pubblicato, vanno ad aggiungersi alle quote previste dal D.P.C.M. del 13 marzo 2012, per i lavoratori stagionali (35.000 quote), nonché alle 4.000 quote di ingresso previste dall’articolo 2 dello stesso decreto, per i  lavoratori stranieri formati all’estero ai sensi dell’'articolo 23 del Testo Unico sull'immigrazione (D.Lgs. n. 286 del 25 luglio 1998).

INPS: Ufficio stampa

Ufficio Stampa

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21/11/2012
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21/11/2012
1.4
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21/11/2012
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venerdì 23 novembre 2012

INPS: Lavoro domestico.

Link: http://www.inps.it/portale/default.aspx?sID=0%3b5637%3b4980%3b&lastMenu=4980&iMenu=1

Sono lavoratori domestici coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro come ad esempio colf, assistenti familiari o baby sitter, governanti, camerieri, cuochi ecc..
Rientrano in questa categoria anche i lavoratori che prestano tali attività presso comunità religiose (conventi, seminari), presso caserme e comandi militari, nonché presso le comunità senza fini di lucro, come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale.


Da questa pagina introduttiva si può accedere, utilizzando il link “Chi sono i lavoratori domestici” al menu dell’area del portale Inps dedicata al Lavoro domestico, nella quale è riportata la definizione di lavoratore domestico con riferimento ai diversi tipi di mansioni che possono essere svolte da questa categoria di lavoratori.

Inoltre, scaricando il depliant “Tutti i servizi, senza fare la fila” si può avere una visione d’insieme dei servizi online che Inps mette a disposizione per il lavoro domestico. Chi non dispone di un PC e non ha familiarità con l’utilizzo di procedure online può comunque accedere a tali servizi rivolgendosi agli operatori del Contact center o agli intermediari della rete Inps.

Infine, per consentire di valutare l’importo dei contributi da versare prima di decidere di assumere un lavoratore domestico, è accessibile anche da questa pagina il Simulatore di calcolo dei contributi.

Per avere ulteriori informazioni su come assumere un lavoratore domestico o come pagare i contributi e per accedere ai relativi servizi online (comunicazioni obbligatorie o diverse modalità di pagamento dei contributi) si può selezionare una delle voci del menu a sinistra.

Servizi online

Questo link consente l’accesso diretto al Simulatore di calcolo. Inserendo i dati del contratto di lavoro che si ha intenzione di stipulare o si è già stipulato con una lavoratrice o un lavoratore domestico, è possibile verificare l’ammontare dei contributi da versare all’Inps.

Il video illustra in chiave fumettistica i principali servizi online messi a disposizione dei datori di lavoro domestico dall’Inps, focalizzando l’attenzione in particolare sui servizi per la comunicazione di assunzione e di variazione/cessazione del rapporto di lavoro. Con il video si intende valorizzare la dimensione interattiva della guida Come fare per Gestire un lavoratore domestico, evidenziando anche la possibilità di lasciare commenti per migliorare la qualità dell’informazione esposta e dei servizi online. La scelta di focalizzare l’attenzione su alcuni dei servizi online erogati dall’Inps per il lavoro domestico si fonda sull’imponente numero di contatti che si rilevano su questa tipologia di servizi da parte dell’utenza, sottolineando la possibilità per l’utente di gestire con facilità attraverso il sito le comunicazione obbligatorie, utilizzando il codice PIN assegnato.

INPS: Lavoro accessorio/vocuher - Rivendite autorizzate

Rivendite autorizzate:

http://212.239.119.210/voucherinps/

giovedì 22 novembre 2012

EXPO 2015: Tavoli tematici

Link: http://www.tavoliexpo.it/?goback=%2Egmp_1890698%2Egde_1890698_member_188555470

La Camera di Commercio di Milano ha costituito nove “Tavoli tematici per Expo 2015” con l'obiettivo di coinvolgere il sistema economico-imprenditoriale nelle opportunità che uno straordinario evento come Expo può generare.

Compravendita immobili

Link: http://www.investireoggi.it/economia/i-prezzi-delle-case-non-calano-nonostante-il-tracollo-delle-compravendite/

I nuovi dati sulle compravendite immobiliari in Italia e sui prezzi delle case, confermano quello che abbiamo messo in evidenza sulle colonne di questo sito già alcuni mesi fa: nonostante il tracollo del mercato immobiliare, i prezzi delle case in Italia continuano a restare su livelli molto alti. Se questo meccanismo sembra dimostrare la tesi di chi ritiene molto remoto il rischio di una bolla immobiliare nel nostro paese, è altresì innegabile che l’assenza di una forte riduzione nel prezzo di vendite degli immobili finisca con lo scoraggiare qualsiasi investimento. In altre parole il mercato è fermo anche perchè a questi prezzi, comunque troppo alti, è impossibile comprare casa.
Gli ultimi dati serviranno a fare chiarezza, infatti nel terzo trimestre dell’anno il tasso annuo del volume di compravendite nel settore immobiliare residenziale è diminuito del 26,8% aumentando così il calo rilevato nel secondo trimestre del 2012 (-25,3%). Questo decremento si può raffrontare con il calo dei prezzi nelle 13 principali città italiane, dove sono concentrati il 41% degli scambi in Italia, (indagine Nomisma) che si è attestato invece al 4%. Insomma il mercato immobiliare italiano non sembra seguire appieno la legge della domanda e dell’offerta, con un i prezzi che non segnalano per davvero la stasi nelle compravendite. Quali sono le vischiosità del mercato che non permettono ai prezzi di scendere come sarebbe logico aspettarsi?

Perchè il prezzo delle case non scende?

Certamente in un mercato come questo serve un soggetto che supporti le compravendite,  perciò le crescenti  difficoltà delle banche hanno impedito che la domanda si riallineasse con l’offerta. Comunque ciò non sembra sufficiente a spiegare la crisi e si possono fare due ipotesi. La prima, dell’Agenzia del Territorio, suggerisce che i proprietari italiani, a differenza di altri paesi, non hanno fretta di vendere perchè mediamente poco indebitati e perciò aspettano tempi migliori. La seconda invece trova fondamento nell’eccessiva frammentazione del mercato immobiliare.
Tutte ipotesi ma sembra ormai certo che il crollo del mattone andrà ad intensificarsi con il sempre più ridotto potere d’acquisto delle famiglie italiane, che nel 2012, al lordo delle varie manovre fiscali, si ridurrà  del 3,4% rispetto all’anno precedente.

ECONOMIA: Produttività - Intesa governo parti sociali

Link: http://affaritaliani.libero.it/economia/produttivita-intesa-governo-parti-sociali21112.html

Le Parti sociali (ABI, ANIA, Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia, CISL, UIL, UGL) hanno firmato l'accordo che fissa le "Linee programmatiche per la crescita della produttivita' e della competitivita' in Italia". Il Governo - si legge in una nota di Palazzo Chigi - e' convinto che l'intesa rappresenti un passo importante per il rilancio dell'economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale. Il Governo auspica vivamente che l'intesa, a cui hanno aderito ABI, ANIA, Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia, CISL, UIL, UGL, sia sottoscritta anche dalla CGIL.
L'accordo - si legge nella nota di Palazzo Chigi - conclude un percorso iniziato il 5 settembre con l'incontro tra il Governo e gli imprenditori e poi proseguito l'11 settembre con le organizzazioni sindacali. In tali incontri, il Presidente del Consiglio Mario Monti aveva sollecitato l'impegno a migliorare il livello della produttivita' del lavoro in Italia, innalzare la competitivita' e l'attrattivita' degli investimenti. A questo fine aveva incoraggiato il confronto tra le parti sociali, condividendone lo spirito e gli obiettivi. Per questo il Governo ha proposto nella legge di Stabilita' uno stanziamento complessivo di 1,6 miliardi di euro per il periodo 2013/2014 per la detassazione del salario di produttivita' - stanziamento che si e' poi ulteriormente esteso nel tempo e rafforzato a 2,1 miliardi per effetto degli emendamenti approvati alla Camera - ponendo come condizione per erogare questi incentivi finanziari che le parti trovassero un accordo adeguato a tali finalita'. Negli ultimi anni, e in particolare dopo la crisi, lo sviluppo dell'economia italiana ha registrato ritmi di crescita inferiori rispetto ai partners europei e internazionali con effetti negativi sull'occupazione. Ne hanno subito le conseguenze i lavoratori, le imprese, le famiglie e i giovani: meno posti di lavoro, minori retribuzioni reali, minori consumi, redditivita' piu' bassa delle imprese, una piu' elevata pressione fiscale e risorse carenti per la solidarieta', l'istruzione e la ricerca. Per questo motivo la produttivita' e la modernizzazione sono di cruciale importanza nell'agenda di governo del Paese.
La modernizzazione degli apparati produttivi, la rimozione dei vincoli allo sviluppo, il riequilibrio del sistema di prelievo fiscale e gli incentivi agli investimenti privati sono fondamentali per la ripresa dell'economia, dell'occupazione e del benessere sociale, oltre che per consentire un piu' solido equilibro di bilancio. L'intesa raggiunta tra la Parti firmatarie attribuisce alla contrattazione collettiva nazionale, la cui funzione e' quella di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori rientranti nel settore di applicazione del contratto, l'obiettivo mirato di tutelare il potere di acquisto dei salari assicurando che la dinamica degli effetti economici, superata ogni forma di automatica indicizzazione, nei limiti fissati dai principi vigenti sia sempre coerente con le tendenze generali dell'economica, del mercato del lavoro, del raffronto competitivo internazionale e degli andamenti specifici del settore; valorizza la contrattazione di secondo livello affidandole una quota degli aumenti economici eventualmente disposti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali con l'obiettivo di sostenere, negli specifici contesti produttivi, efficaci e mirate misure di incremento della produttivita'; consente di adeguare la regolamentazione contrattuale dei rapporti di lavoro alle esigenze degli specifici contesti produttivi di riferimento, anche con riguardo alle materie che possono incidere positivamente sulla crescita della produttivita' quali gli istituti contrattuali che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e l'organizzazione del lavoro.
L'intesa contiene, tra l'altro, l'esplicito impegno delle Parti firmatarie ad affrontare in sede di contrattazione, in via prioritaria, le tematiche relative all'equivalenza delle mansioni, all'organizzazione del lavoro, all'orario di lavoro ed alla sua distribuzione flessibile, all'impiego di nuove tecnologie; conferma la volonta', condivisa dal Governo, di individuare soluzioni che, in una logica di "solidarieta' intergenerazionale", agevolino la transizione dal lavoro alla pensione; crea il presupposto perche' vengano introdotte, nell'ambito della legislazione vigente e nei limiti delle risorse disponibili, stabili e certe misure di defiscalizzazione del salario di produttivita' finalizzate ad incoraggiare selettivamente le intese che siano concretamente idonee, negli specifici contesti produttivi di riferimento, a sostenere l'incremento della produttivita' intervenendo in via prioritaria nelle materie gia' individuate tra le Parti firmatarie; permette pertanto alla contrattazione di secondo livello di incrementare i salari netti percepiti dai lavoratori facendo scattare le misure di defiscalizzazione per le quote di incrementi salariali che verranno concretamente legate, negli specifici contesti produttivi, all'incremento della produttivita'; individua nel termine del 31 dicembre 2012 la data entro la quale le Parti firmatarie dell'accordo interconfederale 28 giugno 2011 completeranno il quadro delle nuove regole in materia di rappresentanza, con cio' dando auspicabilmente vita ad un sistema di relazioni industriali piu' stabile ed efficace. Su tale base, il Governo ritiene che sussistano le condizioni per confermare l'impegno di risorse destinato alla riduzione del cuneo fiscale del salario di produttivita' e per procedere, nell'ambito della legislazione vigente e delle risorse disponibili, alla conseguente implementazione degli atti normativi necessari a definire i criteri di operativita' dei meccanismi di defiscalizzazione necessari a sostenere, in una logica di incentivazione della contrattazione di secondo livello, i salari e la produttivita'; Il Governo auspica vivamente che l'intesa, a cui hanno aderito ABI, ANIA, Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia, CISL, UIL, UGL, sia sottoscritta anche dalla CGIL.
CGIL: NON C'E' STATA ALCUNA FIRMA FORMALE - Sulla produttivita' a Palazzo Chigi non c'e' stata alcuna firma formale. Lo si apprende da fonti della Cgil, che sottolineano di avere consegnato un documento al Governo.

INPS: Operazione trasparenza

Link: http://www.inps.it/portale/default.aspx?iMenu=1&iNodo=6656

In ottemperanza all' art. 8 del decreto Legge 6 luglio 2011 n. 98 convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011 n. 111 recante: "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria",  si pubblica lo schema relativo alle società partecipate dall'Istituto.

Al riguardo si precisa che le partecipazioni sono state rappresentate in tre gruppi:
  • Principali partecipazioni: Equitalia S.p.A., S.I.S.P.I. S.p.A ed I.Ge.I. in liquidazione S.p.A.;
  • Altre partecipazioni: Intesa San Paolo, Beni Stabili S.p.A. ed Unicredit;
  • Partecipazioni Istituzionali: Banca d'Italia.
L'Ente Teatrale Italiano è stato soppresso dall'art. 7, comma 20, del D.L. 78/2010 e le funzioni trasferite al Ministero per i Beni e le attività culturali.

Schema società partecipate dall'Inps

Dati relativi alle autovetture di servizio per l'anno 2010 (Direttiva Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica n. 6/2011)

Rilevazione autoparco INPS maggio 2012


Reddito del Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza: Guido Abbadessa.

Dati relativi ai dirigenti INPS (L. 18/06/2009, n.69)

Accordo di programma 2010 - 2012 del personale delle aree A, B e C

Contratti collettivi nazionali integrativi 2011
Personale aree A,B e C

Dati relativi ai tassi di assenza e presenza del personale INPS (L. 18/06/2009, n.69)