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mercoledì 21 novembre 2012

Lavoro nero: Parma

Link: http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/dettaglio/3/128222/Parrucchieri_ed_estetiste%3A_Guerra_al_lavoro_nero.html


 Il lavoro nero schiaccia i commercianti onesti forse più della crisi economica. Per combattere il piccolo esercito di abusivi che, anche a Parma, si va espandendo sempre di più, le associazioni di categoria dell'artigianato Apla, Gia e Gia, scendono in campo con una campagna di sensibilizzazione dei clienti che, spesso inconsapevolmente, si affidano a parrucchieri, estetiste e massaggiatori del tutto improvvisati mettendo a rischio la propria salute.
«Nel 2011 ben due terzi delle attività hanno sofferto e una su cinque ha avuto un impatto severo – ha sottolineato Michele Ziveri, presidente regionale Confartigianato Benessere -. In questo scenario abbiamo notato che la domanda non ha subito variazioni importanti ma che la differenza viene data dalle spese correnti, dalla pressione fiscale e, soprattutto, da quella che chiamiamo concorrenza sleale. Accanto ad esercizi regolari in cui vengono rispettate tutte le norme, ci sono persone che lavorano in casa, magari recandosi al domicilio del cliente».
Prezzi bassi sono il loro cavallo di battaglia: il desiderio di avere i capelli in ordine, magari di regalarsi un massaggio o farsi sistemare le unghie porta spesso a non domandarsi quale possa essere la differenza.
«Non si tratta solo di un problema legato all’evasione fiscale: prodotti ed attrezzature non adeguati mettono a rischio la salute dei clienti. Per questo abbiamo deciso di intraprendere una campagna informativa dei rischi che si corrono affidandosi a mani inesperte o a persone che lavorano in luoghi che non rispettano le condizioni igienico-sanitarie previste dalla norma» ha concluso Ziveri. Le associazioni hanno quindi predisposto dei volantini che saranno distribuiti in città e reperibili nei negozi degli associati ma anche attivato una e-mail (abusivi.pr@gmail.com) a cui tutti potranno inviare eventuali segnalazioni.
«Fra i rischi più comuni c'è quello di contrarre malattie infettive o malattie da sensibilizzazione correlabili all’inosservanza delle norme igieniche o ad una scarsa qualità dei prodotti utilizzati. Il risparmio di pochi euro può valere il rischio di un’infezione o una malattia?»  ha aggiunto il presidente provinciale della Cna Roberto Bruno Bassan. Ma come individuare un operatore non autorizzato da uno «in regola»? Il prezzo non sempre è indicativo visto che attività regolari propongono spesso promozioni e offerte.
«La normativa proibisce il lavoro a domicilio, eccetto occasionalmente e da persone che hanno comunque un’attività - ha spiegato Manuela Pollari (Apla) -. E’ poi obbligatorio esporre gli orari di apertura e i titoli abilitativi». Al via l'azione comune.
«Le associazioni Apla, Cna e Gia, per facilitare questa attività di controllo hanno già segnalato i nominativi di operatori sospetti che, a una prima verifica, non pare operino nel rispetto delle regole» ha concluso Maurizio Caprari, segretario generale del Gruppo Imprese Artigiane.

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