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giovedì 22 novembre 2012

Compravendita immobili

Link: http://www.investireoggi.it/economia/i-prezzi-delle-case-non-calano-nonostante-il-tracollo-delle-compravendite/

I nuovi dati sulle compravendite immobiliari in Italia e sui prezzi delle case, confermano quello che abbiamo messo in evidenza sulle colonne di questo sito già alcuni mesi fa: nonostante il tracollo del mercato immobiliare, i prezzi delle case in Italia continuano a restare su livelli molto alti. Se questo meccanismo sembra dimostrare la tesi di chi ritiene molto remoto il rischio di una bolla immobiliare nel nostro paese, è altresì innegabile che l’assenza di una forte riduzione nel prezzo di vendite degli immobili finisca con lo scoraggiare qualsiasi investimento. In altre parole il mercato è fermo anche perchè a questi prezzi, comunque troppo alti, è impossibile comprare casa.
Gli ultimi dati serviranno a fare chiarezza, infatti nel terzo trimestre dell’anno il tasso annuo del volume di compravendite nel settore immobiliare residenziale è diminuito del 26,8% aumentando così il calo rilevato nel secondo trimestre del 2012 (-25,3%). Questo decremento si può raffrontare con il calo dei prezzi nelle 13 principali città italiane, dove sono concentrati il 41% degli scambi in Italia, (indagine Nomisma) che si è attestato invece al 4%. Insomma il mercato immobiliare italiano non sembra seguire appieno la legge della domanda e dell’offerta, con un i prezzi che non segnalano per davvero la stasi nelle compravendite. Quali sono le vischiosità del mercato che non permettono ai prezzi di scendere come sarebbe logico aspettarsi?

Perchè il prezzo delle case non scende?

Certamente in un mercato come questo serve un soggetto che supporti le compravendite,  perciò le crescenti  difficoltà delle banche hanno impedito che la domanda si riallineasse con l’offerta. Comunque ciò non sembra sufficiente a spiegare la crisi e si possono fare due ipotesi. La prima, dell’Agenzia del Territorio, suggerisce che i proprietari italiani, a differenza di altri paesi, non hanno fretta di vendere perchè mediamente poco indebitati e perciò aspettano tempi migliori. La seconda invece trova fondamento nell’eccessiva frammentazione del mercato immobiliare.
Tutte ipotesi ma sembra ormai certo che il crollo del mattone andrà ad intensificarsi con il sempre più ridotto potere d’acquisto delle famiglie italiane, che nel 2012, al lordo delle varie manovre fiscali, si ridurrà  del 3,4% rispetto all’anno precedente.

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