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mercoledì 20 novembre 2013

Giù i consumi. È Natale…

http://www.fiscal-focus.info/attualita/giu-i-consumi-e-natale,3,18423

-11,2% consumi natalizi. Dal 2007 la riduzione degli acquisti delle famiglie è stata pari al 42,7%.



Il calo dei consumi natalizi - Se già l’aumento dell’aliquota ordinaria Iva, che lo scorso primo ottobre è passata dal 21% al 22%, aveva fatto presagire l’avvenuto calo dei consumi, la recessione ancora in corso e la contrazione del potere d’acquisto delle famiglie non fanno sperare niente di buono per quel che concerne le vendite nel periodo natalizio, tradizionalmente motore di traino per il trend dei consumi annuali. Anche per quest’anno infatti gli acquisti di Natale saranno in calo, a sottolinearlo è l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori che, a ridosso delle festività, ha monitorato le intenzioni di acquisto degli italiani.

I numeri e i settori -
''I primi risultati rivelano una situazione sconfortante: mai come quest’anno i consumi saranno 'sotto zero'. Già lo scorso anno la spesa totale delle famiglie per i regali (o auto-regali) di Natale si era attestata ad appena 3,5-3,8 miliardi di euro (pari a circa 148 euro a famiglia)'', spiega la nota di Federconsumatori. In termini percentuali, la contrazione degli acquisti alla quale stiamo andando incontro sarà pari all’11,2%, con una spesa media per nucleo familiare di 132 euro. Tutti i settori del commercio manifesteranno un abbassamento vorticoso delle vendite, fatta eccezione per il settore dell’editoria che invece potrà godere di un timido incremento pari a cinque decimi di punto percentuale. ''Quest’anno – continua l’associazione di categoria - tali consumi conosceranno un’ulteriore battuta di arresto, con una nuova contrazione del -11,2%. Regali che, ovviamente, saranno estremamente mirati ed in molti casi saranno riservati esclusivamente ai bambini''.

I settori di spesa –
Com’è stato accennato, a scendere saranno le vendite di quasi tutti i settori commerciali, con un piccolo incremento per l’editoria. Andando più nel dettaglio, alla luce delle risposte del campione analizzato, i consumi per le festività natalizie scendono del 12% nel caso di abbigliamento e calzature, del 31% per mobili, arredamento ed elettrodomestici, del 6% per profumeria e cura della persona, dell’1% in riferimento agli alimenti, sempre del 6% per l’elettronica di consumo, infine del 16% per il turismo. Aumentano, s’è detto, le vendite di libri e cd, con una maggiorazione dello 0,5%. I dati sono chiaramente confrontati a quelli rilevati lo scorso anno.

Ragioni e soluzioni - ''Le vendite di fine anno, quindi, confermeranno un andamento che si protrae da anni. A pesare fortemente sulla crisi dei consumi di Natale oltre al livello infimo raggiunto dal potere di acquisto delle famiglie contribuiscono: l’aumento del tasso di disoccupazione; la perdurante cassa integrazione; la situazione di migliaia di esodati; la prospettiva di molte aziende che non riusciranno a garantire il pagamento degli stipendi; le piccole e medie imprese che già hanno annunciato il mancato pagamento delle tredicesime. Per non parlare dell’insopportabile clima di incertezza sul fronte IMU-Trise e del fattore IVA, il cui incremento sta riportando effetti deleteri sull’intera economia, nonché sugli incassi dello Stato'', continua Federconsumatori. Il parere dell’associazione di categoria è che, al fine di arginare un simile declino delle vendite, sarebbe opportuno anticipare i saldi e detassare le tredicesime.

La crisi e il Natale –
Anche un’altra associazione dei consumatori, il Codacons, ha analizzato il trend dei consumi natalizi, confrontando i dati del 2013 con quelli del 2007. Nell’anno convenzionalmente considerato pre-crisi, il cosiddetto ‘effetto Natale’ dei consumi è stato pari a 18 miliardi di euro, laddove le stime per quest’anno pongono il medesimo dato a quota 10,3 miliardi di euro. In sostanza, un simile confronto mostra come, nell’arco di sei anni, le famiglie del Belpaese abbiano ridotto i consumi per una percentuale del 42,7%, tagliando le spese natalizie ben 7,7 miliardi di euro.
Autore: Redazione Fiscal Focus

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