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lunedì 22 novembre 2021

Legge 165/2021 (conversione DL Decreto Green Pass)

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 19 novembre 2021 n. 165 di conversione del cd. Decreto #GreenPass. La Legge ha introdotto alcune disposizioni volte a semplificare le verifiche della certificazione verde in ambito lavorativo. In particolare : 👉I lavoratori potranno consegnare al proprio datore di lavoro copia della certificazione verde, venendo così esonerati dai controlli per tutta la durata del green pass. 👉 Per i lavoratori in somministrazione la verifica del possesso della certificazione verde in corso di validità spetta all’utilizzatore. Sul somministratore ricade anche l’obbligo di informare i lavoratori sulle disposizioni vigenti in materia; 👉 La scadenza della validità della certificazione verde durante la giornata lavorativa non dà luogo a sanzioni . E’ consentita, inoltre, la permanenza nel luogo di lavoro per il tempo strettamente necessario al compimento della propria prestazione. 👉Per quanto concerne i contratti di sostituzione dei lavoratori privi di green pass, possono essere rinnovati più volte entro il 31 dicembre 2021. A poterne fare ricorso sono le aziende con meno di 15 dipendenti , dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata a causa della mancata esibizione del Green pass del proprio dipendente. Il contratto può essere stipulato per una durata massima di 10 giorni lavorativi, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso.

Assegno unico da Gennaio 2022

Con Comunicato stampa del 18 novembre 2021, il Cdm ha reso nota l’approvazione del decreto legislativo per l’assegno unico e universale. Il beneficio economico mensile spetterà ai nuclei familiari, in base all’ISEE, per ogni figlio minorenne a carico, a partire dal 7° mese di gravidanza, o per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento del 21° anno di età, in presenza di determinate condizioni. Sono previste maggiorazioni per i figli con disabilità, per le madri di età inferiore ai 21 anni e per i nuclei familiari con 4 o più figli. La domanda va presentata telematicamente all’INPS ovvero presso gli Istituti di patronato, dal 1° gennaio 2022

lunedì 8 novembre 2021

Durc Congruità

Fonte normativa - Decreto semplificazioni (GU 16/07/2020 – Governo Conte) - DM 143 25/006/2021 A partire dal 1° novembre 2021, tutti i cantieri pubblici e privati di valore pari/superiore a 70 mila euro, per essere in regola dovranno presentare una nuova certificazione: il DURC di congruità. Il DURC di congruità servirà, in poche parole, ad attestare che la quantità di operai assunti per la realizzazione degli interventi edili, non sia superiore o inferiore a quella che realmente servirebbe per eseguirli effettivamente. Il nuovo DURC di congruità sarà obbligatorio per tutti gli interventi inerenti il settore edile, sia quelli direttamente connessi sia quelli affini. Non sono interessati invece dalle nuove modifiche i lavori riguardanti il progetto post sisma 2016, in quanto per tali interventi sono già state previste specifiche disposizioni simili a questa dall’apposita Commissione straordinaria del Governo. In sostanza, il nuovo sistema di verifica della congruità, prevede degli indici minimi di congruità da rispettare, che sono quelli riportati nella Tabella allegata all’Accordo collettivo citato sopra. Le percentuali di incidenza minima calcolate in base al valore dell’opera sono le seguenti: 1. OG1 – Nuova edilizia civile, compresi Impianti e forniture = 14,28%; 2. OG1 – Nuova edilizia industriale, esclusi Impianti = 5,36%; 3. Ristrutturazione di edifici civili = 22%; 4. Ristrutturazione di edifici industriali, esclusi Impianti = 6,69%; 5. OG2 – Restauro e manutenzione di beni tutelati = 30%; 6. OG3 – Opere stradali, ponti, ecc. = 13,77%; 7. OG4 – Opere d’arte nel sottosuolo = 10,82%; 8. OG5 – Dighe = 16,07%; 9. OG6 – Acquedotti e fognature = 14,63%; 10. OG6 – Gasdotti = 13,66%; 11. OG6 – Oleodotti = 13,66%; 12. OG6 – Opere di irrigazione ed evacuazione = 12,48%; 13. OG7 – Opere marittime = 12,16%; 14. OG8 – Opere fluviali = 13,31%; 15. OG9 – Impianti per la produzione di energia elettrica = 14,23%; 16. OG10 – Impianti per la trasformazione e distribuzione = 5,36%; 17. OG12 – OG13 – Bonifica e protezione ambientale = 16,47% Richiesta. Per poter richiedere il DURC di congruità, sarà necessario presentare la domanda presso la Cassa Edile del proprio territorio. A fare la richiesta potrà essere l’impresa che ha preso in carico l’esecuzione delle opere, un soggetto delegato dalla stessa impresa, oppure anche lo stesso committente che ha affidato i lavori. In particolare: • Per le opere pubbliche, la richiesta dovrà essere presentata per mano del committente o dell’impresa affidataria nel momento in cui viene depositato l’ultimo SAL (Stato Avanzamento Lavori); • Per le opere private (da 70 mila euro in su), l’impresa affidataria presenterà la richiesta prima dell’erogazione del saldo finale dovuto da parte del committente. L’impresa a quel punto presenterà un’attestazione di congruità che si riferisce all’intera opera eseguita. Se dalle verifiche risultasse che tutti i valori sono stati rispettati, il DURC di congruità sarà rilasciato in un tempo massimo di 10 giorni. Durc conguità irregolare. Nel caso in cui invece si riscontrassero delle incongruità nei dati, la Cassa Edile competente avvierà un meccanismo di regolarizzazione. Il richiedente avrà un tempo di 15 giorni dall’avviso di Edilcassa per versare l’importo dovuto in base alla differenza di costo del lavoro necessaria per rispettare la percentuale di riferimento degli indici minimi di congruità. Diversamente l’impresa verrà iscritta al registro della BNI (Banca Nazionale delle imprese Irregolari).

mercoledì 22 settembre 2021

GREEN PASS - approvato DL 21/09/2021 n 127

DATORI DI LAVORO PRIVATI Art. 3 Disposizioni urgenti sull'impiego di certificazioni verdi COVID-19 in ambito lavorativo privato 1. Al decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87, dopo l'articolo 9-sexies, come introdotto dall'articolo 2, e' inserito il seguente: «Art. 9-septies (Impiego delle certificazioni verdi COVID-19 nel settore privato). - 1. Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell'infezione da SARS-CoV-2, a chiunque svolge una attivita' lavorativa nel settore privato e' fatto obbligo, ai fini dell'accesso ai luoghi in cui la predetta attivita' e' svolta, di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde COVID-19 di cui all'articolo 9, comma 2. Resta fermo quanto previsto dagli articoli 9-ter, 9-ter.1 e 9-ter.2 del presente decreto e dagli articoli 4 e 4-bis del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 76. 2. La disposizione di cui al comma 1 si applica altresi' a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attivita' lavorativa o di formazione o di volontariato nei luoghi di cui al comma 1, anche sulla base di contratti esterni. 3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute. 4. I datori di lavoro di cui al comma 1 sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni di cui ai commi 1 e 2. Per i lavoratori di cui al comma 2 la verifica sul rispetto delle prescrizioni di cui al comma 1, oltre che dai soggetti di cui al primo periodo, e' effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro. 5. I datori di lavoro di cui al comma 1, definiscono, entro il 15 ottobre 2021, le modalita' operative per l'organizzazione delle verifiche di cui al comma 4, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro, e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell'accertamento delle violazioni degli obblighi di cui ai commi 1 e 2. Le verifiche delle certificazioni verdi COVID-19 sono effettuate con le modalita' indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato ai sensi dell'articolo 9, comma 10. 6. I lavoratori di cui al comma 1, nel caso in cui comunichino di non essere in possesso della certificazione verde COVID-19 o qualora risultino privi della predetta certificazione al momento dell'accesso al luogo di lavoro, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro, sono considerati assenti ingiustificati fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione ne' altro compenso o emolumento, comunque denominato. 7. Per le imprese con meno di quindici dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata di cui al comma 6, il datore di lavoro puo' sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021. 8. L'accesso di lavoratori ai luoghi di lavoro di cui al comma 1 in violazione degli obblighi di cui ai commi 1 e 2, e' punito con la sanzione di cui al comma 9 e restano ferme le conseguenze disciplinari secondo i rispettivi ordinamenti di settore. 9. In caso di violazione delle disposizioni di cui al comma 4 o di mancata adozione delle misure organizzative di cui al comma 5 nel termine previsto, nonche' per la violazione di cui al comma 8, si applica l'articolo 4, commi 1, 3, 5 e 9, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35. Resta fermo quanto previsto dall'articolo 2, comma 2-bis, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74. Per le violazioni di cui al comma 8, la sanzione amministrativa prevista dal comma 1 del citato articolo 4 del decreto-legge n. 19 del 2020 e' stabilita in euro da 600 a 1.500. 10. Le sanzioni di cui al comma 9 sono irrogate dal Prefetto. I soggetti incaricati dell'accertamento e della contestazione delle violazioni di cui al medesimo comma 9 trasmettono al Prefetto gli atti relativi alla violazione.».

venerdì 17 settembre 2021

GREEN PASS e LAVORO

https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-36/17925 ll Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19. Di seguito le prime indicazioni: A chi si applica Sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i Certificati Verdi coloro che svolgano attività di lavoro dipendente o autonomo nel settore privato. Dove si applica L’obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, il Certificato Verde è necessario per accedere ai luoghi di lavoro. I controlli e chi li effettua Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato dipendente sono i datori di lavoro ad essere tenuti ad assicurare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni. Le sanzioni Il decreto prevede che il personale dipendente abbia l’obbligo del Green Pass e, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è sospeso. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di Green Pass, per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le modalità di verifica è invece prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. Per le aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di mancata presentazione del Green Pass, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata del contratto del sostituto e non oltre dieci giorni. Tamponi calmierati Il decreto prevede l’obbligo alle farmacie di somministrazione di test antigenici rapidi a prezzi contenuti che tengano conto dei costi di acquisto, secondo quanto previsto dal protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 d’intesa con il Ministro della salute. L’obbligo è per quelle farmacie che sono nelle condizioni di aderire al protocollo. Le nuove norme prevedono inoltre la gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.

mercoledì 15 settembre 2021

Proroga scadenza permessi di soggiorno COVID-19

Si informa l’utenza che LE AUTORIZZAZIONI AL SOGGIORNO IN SCADENZA TRA IL 31 GENNAIO 2020 E IL 31 LUGLIO 2021 CONSERVANO LA LORO VALIDITÀ FINO A TALE ULTIMA DATA, così come sono prorogati i termini per le conversioni, i documenti di viaggio e la validità dei nulla osta. QUINDI I PERMESSI DI SOGGIORNO IN SCADENZA O SCADUTI DOPO IL 31 GENNAIO 2020 CONSERVANO LA LORO VALIDITÀ FINO AL 31 LUGLIO 2021. Il Decreto-legge n. 56/2021 ha infatti disposto la proroga al 31 luglio 2021 della validità dei permessi di soggiorno in scadenza fino a tale data, nonché degli altri titoli di cui all’articolo 103, commi 2-quater e 2-quinquies, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18. Si riporta il testo dell’art. 3 bis co. 3 D.L. 125/2020, modificato dal D.L. 56/2021: “I permessi di soggiorno e i titoli di cui all’articolo 103, commi 2-quater e 2-quinquies, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, compresi quelli aventi scadenza sino al 31 luglio 2021, conservano la loro validità fino alla medesima data”.

martedì 11 maggio 2021

Fondazione Studi consulenti del lavoro: Impatriati

Chi può effettivamente accedere al nuovo regime agevolativo per lavoratori impatriati? A questa domanda risponde l’approfondimento del 10 maggio 2021 della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dal titolo "Bonus fiscale impatriati 2021: un incentivo in cerca d’autore”, che passa in rassegna le norme e i provvedimenti fondamentali per meglio definire i soggetti che possono beneficiarne. Attraverso la ricostruzione normativa, gli esperti della Fondazione Studi delineano il nuovo regime impatriati e le modifiche apportate alla legge n. 238/2010 e al D.Lgs. n. 147/2015 dal decreto “Crescita” (D.L. n. 34/2019), dal D.L. n. 124/2019 e poi dall’articolo 1, comma 50, della legge n.178/2020. Oltre a un’analisi comparativa delle disposizioni nelle diverse norme, semplificata attraverso una tabella, l’approfondimento ricorda i requisiti necessari per accedere al bonus ed entra nel dettaglio delle criticità dettate dalla proroga dell'incentivo disposta dalla legge di Bilancio 2021 e resa operativa dall'Agenzia delle Entrate con il provvedimento del 3 marzo e la risoluzione del 15 aprile 2021. Tra i problemi interpretativi rilevati, la questione degli “optanti” che avevano già beneficiato della prima agevolazione fiscale della legge n. 238/2010: soggetti che - si legge - non sono esclusi esplicitamente dalla possibilità di prorogare ancora l’accesso al bonus, come invece accade nel caso degli sportivi professionisti, di chi si era trasferito in Italia dal 30 aprile 2019, i cittadini italiani non iscritti all’AIRE e quelli extracomunitari.