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martedì 8 marzo 2016

Legge 300/70: Videosorveglianza

Lo Statuto dei lavoratori (L. 300/1970) vieta l’uso degli impianti audiovisivi e di altre apparecchiature finalizzate al controllo a distanza dei lavoratori. Il divieto non opera nei casi in cui l’installazione sia finalizzata ai controlli cosiddetti difensivi, rivolti cioè alla tutela del patrimonio e alla sicurezza dell’azienda. E’ ammesso l’utilizzo dei dispositivi per accertare condotte illecite dei dipendenti e per esigenze produttive e organizzative, semprechè non ne derivi la possibilità del controllo a distanza dei lavoratori.

Autorizzazione.
In tutti i casi prospettati è necessaria una preventiva autorizzazione rilasciata dalla DTL (Direzione Territoriale del Lavoro) o, in alternativa, la stipulazione di un accordo con le organizzazioni sindacali. La Corte di Cassazione ha tuttavia stabilito che, in assenza di accordo sindacale, non commette reato il datore di lavoro che video sorveglia i propri lavoratori, dopo che essi lo abbiano espressamente autorizzato. E’ in ogni caso necessaria l’osservanza di alcune sostanziali formalità: informare preventivamente i lavoratori dell’esistenza dell’impianto, nominare un responsabile al trattamento dei dati videoripresi, conservare le riprese non oltre 24 ore dalla rilevazione (salvo particolari esigenze).

Altri strumenti.
Oltre ai mezzi di controllo tradizionali, il progresso tecnologico ha fornito nel corso del tempo diversi altri strumenti, il cui uso non conforme potrebbe comportare gravi conseguenze anche sul piano penale: ci riferiamo in particolare a computer, cellulari, tablet, e apparecchi di geolocalizzazione in genere, per i quali è sempre necessario valutarne le modalità di utilizzo e le relative finalità.


L. 300/1970
Art. 4. (Impianti audiovisivi)
E' vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori.
Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti.
Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle caratteristiche di cui al secondo comma del presente articolo, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o con la commissione interna, l'Ispettorato del lavoro provvede entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, dettando all'occorrenza le prescrizioni per l'adeguamento e le modalità di uso degli impianti suddetti.
Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti secondo e terzo comma, il datore di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo art. 19 possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro per il lavoro e la previdenza sociale


Art. 41. (Esenzioni fiscali)
Tutti gli atti e documenti necessari per la attuazione della presente legge e per l'esercizio dei diritti connessi, nonché tutti gli atti e documenti relativi ai giudizi nascenti dalla sua applicazione sono esenti da bollo, imposte di registro o di qualsiasi altra specie e da tasse.
à Vedi Interpello AGE 909-423/2010-art.11, Legge 27/07/2000, n° 212 – DPL Reggio Emilia.


Documenti richiesti per autorizzazione:
-          Modulo compilato
-          N° 2 Marche da bollo da 16€
-          Planimetria dei locali con indicazione delle telecamere (e cono di ripresa) e del monitor;
-          Scheda tecnica impianto


SANZIONI:
 L’azienda viene invitata a procedere all’eliminazione del reato, presentando istanza di rilascio autorizzazione alla Dpl o, in caso di telecamere puntate in modo lesivo della tutela dei dipendenti, provvedendo alla rimozione dell’impianto.
Ottemperando a tale prescrizione, il contravventore potrà estinguere il reato pagando in via amministrativa una somma pari ad un quarto del massimo dell’ammenda (€ 387,25).

Qualora il trasgressore non ottemperi, l’ispettore procederà al sequestro dell’impianto di videosorveglianza con conseguente prosecuzione del procedimento penale.

Fac-simile modello:
                                                                                                          Alla Direzione Territoriale del Lavoro di ………………………


Il/La sottoscritto/a ______________________________ nato/a il __________ a _______________________(___)
e residente in _____________________________(___) via _____________________________________ n. ___
in qualità di ___________________________________ dell’impresa ____________________________________
sede legale ________________________________(___) via _____________________________________ n. ___
attività esercitata _____________________________________________________________________________
C.F./P.IVA__________________ tel. __________________________ e.maill __________________________
PEC. _______________________
PREMESSO CHE

nella sede legale/unità locale in __________________________(___) via ___________________________ n. __
si rende necessaria l’installazione di un sistema di videosorveglianza per le seguenti ragioni:     organizzative e produttive  __  di sicurezza del lavoro      di tutela  del patrimonio aziendale , ed in particolare : (specificare)
___________________________________________________________________________________________
Attualmente presso la suddetta sede legale/unità locale sono occupati n. ____ lavoratori;
Non è presente rappresentanza sindacale aziendale oppure non è stato raggiunto accordo con la RSA o unitaria (specificare)
CHIEDE
l’autorizzazione all’installazione di un impianto di videosorveglianza nella suddetta sede /unità locale, costituito da:
n. ___ telecamere fisse esterne e n. ___ telecamere fisse interne;
[  ] a circuito chiuso con utilizzo di “doppia chiave”  (password) in possesso delle seguenti persone: Sig.____________________ titolare responsabile trattamento dati, nonché del/i lavoratore/i di seguito indicato/i: Sig. ____________________
[  ] con accesso da remoto attraverso la nomina dell’Amministratore di Sistema in conformità al Provvedimento del Garante per la Privacy del 08/04/2014 - Sig. ________________________
Orario di attivazione dell’impianto: ___________________________________
L’impianto non consentirà registrazioni e/o intercettazioni audio e riprenderà (contrassegnare e compilare le voci che interessano):
[  ] al di fuori dell’orario di lavoro del personale [  ] durante l’orario di lavoro del personale
 Si chiede di conservare le registrazioni  [   ]   per 24 ore,  [  ] per oltre 24 ore,   per le seguenti ragioni di particolare rischio (max 7 gg.): ___________________________________________________________________________________________
                                                              DICHIARA  INOLTRE
                                                                                                                                                    ./.




1)       Che le immagini non saranno in alcun modo diffuse all’esterno ed utilizzabili solo ed esclusivamente nelle ipotesi in cui si verifichino eventi criminosi a seguito di denuncia alle Autorità competenti.
2)       Che i locali soggetti a videosorveglianza saranno opportunamente segnalati mediante apposita cartellonistica, chiara ed inequivocabile.

Si allegano:

1)       N°  2 marche da bollo del valore di € 16,00.
2)       N°  2 Planimetrie dei luoghi ove si intende installare il sistema di videosorveglianza, con indicate le postazioni di lavoro, le telecamere (che non devono essere brandeggiabili) ed il loro relativo angolo di ripresa, l’ubicazione dell’unità di registrazione e monitor. Le telecamere devono essere numerate e dovranno evitare di riprendere le postazioni fisse dei lavoratori e le aree dedicate alla pausa, redatte secondo le specifiche norme tecniche e in scala on inferiore a 1:100.
3)       Fotografie che evidenzino l’angolo di ripresa delle zone che si intende sottoporre a videosorveglianza.
4)       Schede tecniche sulle caratteristiche tecniche dell’impianto.
5)       Attestazione di informazione, firmata dai dipendenti relativa all’installazione del sistema di videosorveglianza.
6)       Copia di valido documento d’identità del titolare.



Luogo e data ______________________, _______________                                FIRMA e TIMBRO DELLA DITTA

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