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lunedì 22 dicembre 2014

EQUITALIA: pagamenti parziali, mancato pagamento rata.

http://www.laleggepertutti.it/60794_equitalia-non-puo-rifiutare-pagamenti-parziali

Approfondimento sui pagamenti parziali e sul beneficio di dilazione.

Borsadelcredito.it


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mercoledì 10 dicembre 2014

Contributo Inps: arriva il Bonus da 1.200 € al mese per chi Assiste un familiare

Chiunque stia assistendo un familiare anziano non autosufficiente o un parente diversamente abile, ha diritto ad un bonus fino a 1200 euro al mese. Il progetto, denominato Home care premium, è un premio che spetta a chi si prende cura, assiste e supporta a domicilio familiari con handicap gravi, è promosso dall'Inps e rivolto a tutti i dipendenti e pensionati pubblici, utenti dell'INPS che gestisce i Dipendenti Pubblici per effetto del Decreto Ministeriale numero 45/078, e qualora i soggetti in questione siano ancora in vita, i coniugi che convivono e congiunti di primo grado. Del progetto possono beneficiare anche i minori disabili figli di dipendenti pubblici o pensionati deceduti.
 
Bonus Inps da 1200 euro.

Chi volesse richiedere il bonus ma anche i servizi socioassistenziali, potrà fare la domanda nel mese di maggio del 2015, presentando gli appositi modelli a mano oppure online. Per presentare le domande per via telematica sul sito dell'Inps è necessario essere provvisti di un codice Pin e mettersi anche in contatto con quegli enti che aderiscono a questo progetto. L’effettiva possibilità può essere verificata sul sito dell’Inps controllando nella sezione Nuovi bandi.


http://www.lavoroeconcorsi.com/contributo-inps-bonus-da-1200-euro

martedì 25 novembre 2014

Lavoro intermittente ("chiamata"): una "app" per comunicare le prestazioni lavorative

http://www.cliclavoro.gov.it/Multimedia/Pagine/App-Lavoro-Intermittente.aspx

L’App Lavoro Intermittente permette alle aziende di comunicare in modo semplice e rapido le chiamate per prestazioni di lavoro intermittente.

Come funziona? Dopo aver effettuato il login, occorre inserire nella sezione "Invia nuova comunicazione" il codice fiscale del lavoratore, le date di inizio e di fine della prestazione e il codice di comunicazione obbligatoria.

L’App Lavoro Intermittente ha inoltre altre funzionalità che permettono di:
  • Ricercare le comunicazioni inserite
  • Annullare le chiamate inviate
  • Registrare il proprio numero mobile per consentire al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di riconoscere chi inserisce le comunicazioni

Tutte le caratteristiche e le funzionalità sono illustrate nella guida di supporto disponibile all’interno dell’App.

lunedì 24 novembre 2014

Pubblici esercizi: addio alle oliere

Da oggi 24/11/2014, entra in vigore (legge europea 213bis) l’obbligo del tappo anti-rabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi. 
Lo scopo della legge è impedire che i recipienti vengano riempiti o allungati con prodotti diversi da quelli indicati, come purtroppo avviene.  
Le multe potranno arrivare fino ad 8.000,00 €

Nuovo regolamento comunale: Parma

Nuovo regolamento comunale di Parma:
http://1.citynews-parmatoday.stgy.it/~media/52891976559076/regolamento-polizia-urbana-relazione-di-sintesi-2.doc

mercoledì 19 novembre 2014

Partite Iva: per chi vale e come funziona il nuovo regime dei minimi.

Il nuovo regime agevolato dei «minimi» per le partite Iva è riservato a chi nel 2014 ha conseguito ricavi o percepito compensi non superiori ai limiti – da 15mila a 40mila euro – stabiliti a seconda del tipo di attività svolta. Il reddito si calcola quindi applicando ai ricavi un coefficiente di redditività variabile dal 40 all'86%, in base (anche qui) all'attività. È sul reddito così calcolato che si applica l'imposta sostitutiva del 15 per cento.

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2014-10-18/partite-iva-ecco-chi-vale-e-come-funziona-nuovo-regime-minimi-142636.shtml?uuid=ABgjdU4B&utm_content=buffer64f66&utm_medium=social&utm_source=twitter.com&utm_campaign=buffer

domenica 16 novembre 2014

Audis

http://www.audis.it/


Il processo di decentramento e ristrutturazione del sistema produttivo, la crisi di alcuni settori industriali, la perdita di funzioni di vaste aree urbanizzate ha reso disponibili interi settori urbani la cui riconversione consentirebbe alle città di dotarsi delle strutture necessarie per conseguire nuovi livelli di qualità urbana. 
Da tempo si dibatte sul possibile futuro di queste "aree dismesse", sulle loro potenzialità, sull'ineguagliabile occasione che rappresentano per il rilancio e l'acquisizione da parte delle comunità di zone divenute strategiche a seguito dell'espansione delle città.Solo negli ultimi anni, anche con l'attivazione di nuove procedure urbanistiche ed economiche, si sono avviati concreti processi di trasformazione. In molti casi la pianificazione urbanistica è già conclusa, e si sta affrontando la fase esecutiva della riconversione. 

AUDIS - Associazione delle Aree Urbane Dismesse - è nata nel Luglio 1995 proprio dall'esigenza di dare impulso operativo al dibattito per fare emergere i punti critici delle trasformazioni che richiedono da parte degli Amministratori pubblici e degli Operatori, storicamente contrapposti, una comune strategia. L'auspicio è che AUDIS, quale punto di riferimento per il dialogo ed il confronto tra i diversi soggetti coinvolti nel recupero delle aree dismesse, possa contribuire a generare negli operatori, sia pubblici che privati, una nuova consapevolezza e capacità di intervento a beneficio dello sviluppo e rilancio delle città e delle forze economiche e sociali che in essa operano. 

venerdì 14 novembre 2014

Tredicesima pesante per 1 milione di pensionati.

Circa 1 milione di pensionati con redditi bassi percepiranno 155 euro in più nella rata di dicembre. A ricordarlo è l'Inps nel messaggio n.8568 del 11 novembre 2014.
Gli aventi diritto alla "tredicesima pesante" sono i titolari di una rendita il cui importo complessivo annuo non superi il trattamento minimo.
L'aggiunta avviene sulle pensioni delle gestioni private, dello spettacolo e sportivi professionisti, in attesa della verifica reddituale.
 


giovedì 13 novembre 2014

VIDEOSORVEGLIANZA - L 300/1970 art. 4


 Lo Statuto dei lavoratori (L. 300/1970) vieta l’uso degli impianti audiovisivi e di altre apparecchiature finalizzate al controllo a distanza dei lavoratori. Il divieto non opera nei casi in cui l’installazione sia finalizzata ai controlli cosiddetti difensivi, rivolti cioè alla tutela del patrimonio e alla sicurezza dell’azienda. E’ ammesso l’utilizzo dei dispositivi per accertare condotte illecite dei dipendenti e per esigenze produttive e organizzative, semprechè non ne derivi la possibilità del controllo a distanza dei lavoratori.

Autorizzazione.
In tutti i casi prospettati è necessaria una preventiva autorizzazione rilasciata dalla DTL (Direzione Territoriale del Lavoro) o, in alternativa, la stipulazione di un accordo con le organizzazioni sindacali. La Corte di Cassazione ha tuttavia stabilito che, in assenza di accordo sindacale, non commette reato il datore di lavoro che video sorveglia i propri lavoratori, dopo che essi lo abbiano espressamente autorizzato. E’ in ogni caso necessaria l’osservanza di alcune sostanziali formalità: informare preventivamente i lavoratori dell’esistenza dell’impianto, nominare un responsabile al trattamento dei dati videoripresi, conservare le riprese non oltre 24 ore dalla rilevazione (salvo particolari esigenze).

Altri strumenti.
Oltre ai mezzi di controllo tradizionali, il progresso tecnologico ha fornito nel corso del tempo diversi altri strumenti, il cui uso non conforme potrebbe comportare gravi conseguenze anche sul piano penale: ci riferiamo in particolare a computer, cellulari, tablet, e apparecchi di geolocalizzazione in genere, per i quali è sempre necessario valutarne le modalità di utilizzo e le relative finalità.


L. 300/1970
Art. 4. (Impianti audiovisivi)
E' vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori.
Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti.
Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle caratteristiche di cui al secondo comma del presente articolo, in mancanza di accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o con la commissione interna, l'Ispettorato del lavoro provvede entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, dettando all'occorrenza le prescrizioni per l'adeguamento e le modalità di uso degli impianti suddetti.
Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti secondo e terzo comma, il datore di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo art. 19 possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro per il lavoro e la previdenza sociale


Art. 41. (Esenzioni fiscali)
Tutti gli atti e documenti necessari per la attuazione della presente legge e per l'esercizio dei diritti connessi, nonché tutti gli atti e documenti relativi ai giudizi nascenti dalla sua applicazione sono esenti da bollo, imposte di registro o di qualsiasi altra specie e da tasse.
à Vedi Interpello AGE 909-423/2010-art.11, Legge 27/07/2000, n° 212 – DPL Reggio Emilia.


Documenti richiesti per autorizzazione:
-         Modulo compilato
-         N° 2 Marche da bollo da 16€
-         Planimetria dei locali con indicazione delle telecamere (e cono di ripresa) e del monitor;
-         Scheda tecnica impianto


SANZIONI:
 L’azienda viene invitata a procedere all’eliminazione del reato, presentando istanza di rilascio autorizzazione alla Dpl o, in caso di telecamere puntate in modo lesivo della tutela dei dipendenti, provvedendo alla rimozione dell’impianto.
Ottemperando a tale prescrizione, il contravventore potrà estinguere il reato pagando in via amministrativa una somma pari ad un quarto del massimo dell’ammenda (€ 387,25).

Qualora il trasgressore non ottemperi, l’ispettore procederà al sequestro dell’impianto di videosorveglianza con conseguente prosecuzione del procedimento penale.

lunedì 10 novembre 2014

Avviso pubblico per l’erogazione di contributi finalizzati all’avvio di nuove attività commerciali di vicinato/artigianali - Parma

http://informagiovani.parma.it/lavoro/news-dal-mondo-del-lavoro/news-dal-mondo-del-lavoro/avviso-pubblico-per-lerogazione-di-contributi-finalizzati-allavvio-di-nuove-attivita-commerciali-di-vicinato/artigianali?utm_source=twitterfeed&utm_medium=linkedin+company+page&utm_campaign=Feed%3A+InformaGiovaniParma+%28InformaGiovani+Parma%29

L'Amministrazione comunale intende stimolare l’avvio di nuove attività commerciali di vicinato o artigianali, da insediarsi nelle strade: Garibaldi, Verdi, Albertelli, Borghesi, Campanini, Affò e Bodoni in locali "fronte strada" inutilizzati da almeno tre mesi antecedenti la data di pubblicazione del presente Avviso pubblico.
Per questa finalità è stato stanziato un fondo di € 100.000,00 per l'erogazione di dieci linee contributive a fondo perduto, a copertura di specifiche spese d'investimento, per un importo di € 10.000,00 per ogni attività avente diritto.
Modalità di presentazione documenti
Le istanze dovranno pervenire in busta chiusa, entro e non oltre il giorno 14/12/2014 e potranno essere presentate:
  • direttamente all'Ufficio Protocollo del Comune di Parma, sito in L.go Torello De Strada n. 11/a (dal lunedì al venerdì dalle ore 08.15 - 17.30, il sabato dalle ore 08.15 alle 13.30);
  • mediante Raccomandata a.r. (nel qual caso farà fede la data del timbro postale di partenza), indirizzata a: Comune di Parma - Settore Attività Economiche e Promozione del Territorio - L.go Torello De Strada n. 11/a - 43121 Parma (Pr).

Idea Ginger - Crowfunding Emilia - Romagna

http://www.ideaginger.it/index.html


GINGER è un sito di crowdfunding e crowdsourcing per l'Emilia Romagna.
Il crowdfunding è una modalità di finanziamento che parte dal basso e permette di sostenere idee e progetti grazie ai contributi della folla. Non è più necessario chiedere tanto a pochi ... ma poco a tanti! Il crowdfunding si basa sulla forza delle idee, sull'importanza della community e sugli strumenti social che permettono di raggiungere tutti i potenziali sostenitori dell'idea. GINGER permetterà a privati, associazioni, imprese e pubbliche amministrazioni di pubblicare il proprio progetto sulla piattaforma e di portare avanti una campagna di crowdfunding finalizzata al finanziamento dell'idea geniale.

Il crowdsourcing (dall'inglese crowd=folla sourcing=fonte) è un grande insieme di attività tutte legate al contributo della folla e finalizzate alla soluzione di problemi e alla produzione di contenuti; si può quindi dire che il crowdsourcing includa il crowdfunding! GINGER propone un crowdsourcing di competenze che permetteranno a chi vorrà trovare soluzioni innovative o professionalità creative di individuarle grazie a contest ("Cerco un film maker per il video del mio nuovo prodotto") oppure scorrendo il database dei professionisti che si registreranno al sito.

Aprire un'azienda in Inghilterra.

Riferimenti:
http://trucchilondra.com/aprire-azienda-inghilterra/

venerdì 31 ottobre 2014

Rischi comuni nelle attività manuali di preparazione dei cibi

http://www.coordinamentosicurezza.it/news-147.html


Rischi comuni nelle attività manuali di preparazione dei cibi 

INAIL ex ISPESL mantiene attivo un servizio di documentazione e check-list:

Qui di seguito riportiamo una chiara sintesi delle attività di prevenzione e protezione che possono essere adottare per ridurre gli infortuni nel settore della ristorazione e commercio degli alimenti, nella fase di Mondatura, Lavaggio e Taglio.
In questa fase i lavoratori si occupano della preparazione dei cibi, prima che questi vengano direttamente serviti e/o cotti, quindi somministrati oppure conservati per essere usati in un secondo momento.
La frutta e la verdura vengono mondate e lavate, quindi destinate alla fase successiva, il servizio e/o la conservazione e/o la cottura. Verdura e frutta hanno generalmente bisogno di essere tagliate, sbucciate, affettate prima di essere ulteriormente lavorate. Anche il pesce deve essere eviscerato, lavato, eventualmente sezionato prima di essere conservato o destinato alla cottura.
In queste lavorazioni l’uso di coltelli e lame di vario tipo sottopone gli addetti a un primo, il più presente e frequente di questa fase, il rischio di lesioni e tagli. Infortuni sul lavoro possono essere causati anche dal rischio di cadute e scivolamenti per la presenza di pavimenti bagnati e quindi scivolosi se non anche ingombri.

A prescindere dalle informazioni e dalla formazione che i lavoratori abbiano potuto ricevere circa l’uso prudente di coltelli e lame, “è l’attenzione da porre nello svolgimento delle mansioni ad essere l’unica alleata del lavoratore”.

mercoledì 29 ottobre 2014

Garanzia giovani

http://www.garanziagiovani.gov.it/ScopriComeFunziona/Pagine/default.aspx

La Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet - Not in Education, Employment or Training). 
In sinergia con la Raccomandazione europea del 2013, l'Italia dovrà garantire ai giovani al di sotto dei 30 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale.
Se sei quindi un giovane tra i 15 e i 29 anni, residente in Italia – cittadino comunitario o straniero extra UE, regolarmente soggiornante  – non impegnato in un’attività lavorativa né inserito in un corso scolastico o formativo, la Garanzia Giovani è un’iniziativa concreta che può aiutarti a entrare nel mondo del lavoro, valorizzando le tue attitudini e il tuo background formativo e professionale.
Programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati, incentivi: sono queste le misure previste a livello nazionale e regionale per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in un’ottica di collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati coinvolti.
Per stabilire in modo opportuno il livello e le caratteristiche dei servizi erogati e aumentarne l'efficacia, si è scelto di introdurre un sistema di profiling che tenga conto della distanza dal mercato del lavoro, in un'ottica di personalizzazione delle azioni erogate: una serie di variabili, territoriali, demografiche, familiari e individuali profilano il giovane permettendo così di regolare la misura dell'azione in suo favore.
Nel dettaglio le misure previste dalla Garanzia sono:

Nuovo codice della strada e rapporti di lavoro

http://www.consulentidellavoro.it/index.php/siti-istituzionali/fs/circolari/item/2076-nuovo-codice-della-strada-con-novita-nei-rapporti-di-lavoro


Il Governo (nuovo comma 4-bis dell’art. 94 del codice della strada, così come introdotto dall’art. 12, comma 1, lettera a) della Legge n° 120/2010) ha approvato una modifica al codice della strada che andrà ad impattare sulla gestione del personale dipendente già dal prossimo 3 novembre.
E' stato, infatti, imposto l'obbligo di registrare alla Motorizzazione civile e di annotare sulla carta di circolazione il nome del soggetto che dispone del veicolo aziendale per più di 30 giorni, pur non essendone intestatario. La Circolare n.18/2014 della Fondazione Studi analizza nel dettaglio le nuove procedure, illustrando gli obblighi da seguire e gli ambiti oggettivi e soggettivi di applicazione.
L’obbligo di attivare tale nuova procedura vige solo per gli atti posti in essere a decorrere dal 3 novembre 2014, è possibile formalizzare ante 3.11 la consegna del bene in uso promiscuo (od in uso prettamente personale) attribuendogli data certa, tale documento andrà ad affiancare quello già posto in essere a suo tempo ed eviterà l'obbligo.

Beni concessi in uso al personale.
Le casistiche che principalmente si pongono sono 3: bene concesso in uso prettamente aziendale, bene concesso in uso promiscuo e bene concesso in uso personale.
o Per il bene concesso in uso aziendale non è corretto parlare di contratto di comodato. Il bene stesso viene messo a disposizione del lavoratore per l’espletamento delle proprie funzioni, è quindi un mezzo strumentale all’esecuzione della prestazione sinallagmatica.
L’utilizzo prettamente aziendale non configura un utilizzo continuativo di oltre 30 giorni, il lavoratore al rientro dal viaggio di lavoro dovrà riconsegnare il mezzo. A maggior ragione restando un bene nelle disponibilità dell’azienda, la stessa potrà liberamente consegnare tale mezzo ad altri lavoratori.

o Per il bene concesso in uso promiscuo o totalmente personale, invece, si configura l’obbligo di annotare sul libretto di circolazione il reale utilizzatore del bene.

Beni concessi in uso ai soci.
Discorso differente deve essere intrapreso per i beni concessi in uso ai soci.
Da una prima lettura del dettato normativo e della circolare del Ministero sembrerebbe che anche tali casistiche vadano denunciate, al fine di registrare il reale utilizzatore del bene. Infatti l’art. 94, comma 4-bis, del c.d.s., parla di reale utilizzatore diverso dall’intestatario del bene. Il socio, pur facendo parte della compagine sociale costituente la società, è soggetto terzo rispetto alla stessa.
Per converso, la circolare, al paragrafo E.1.1 evidenzia come tale obbligo nasca per i beni concessi ai propri dipendenti. La dizione utilizzata dall’estensore è molto stringente e, ad ora, non vi sono ulteriori chiarimenti. A parere dello scrivente nella dizione “propri dipendenti” bisognerà ricomprendere tutti quei soggetti per i quali, a diverso titolo, vige l’obbligo di iscrizione sul Libro Unico del Lavoro (si veda a tal riguardo la circolare Ministero del Lavoro n. 20 del 21.08.2008): collaborazioni coordinate e continuative (anche a progetto o mini co.co.co.) ed associati in partecipazione.
Relativamente ai beni concessi a soci, collaboratori e coadiuvanti familiari, a titolo precauzionale, meriterebbe procedere alla stipula di un comodato con data precedente al 3 novembre 2014 (dando allo stesso data certa) al fine di scongiurare eventuali profili sanzionatori.

Profili sanzionatori
I profili sanzionatori sono specificatamente due:
1) Chi non osserva le disposizioni stabilite è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 705 a euro 3.526;

2) La carta di circolazione è ritirata immediatamente da chi accerta le violazioni previste ed è inviata all'ufficio della Direzione centrale della MCTC, che provvede al rinnovo dopo l'adempimento delle prescrizioni omesse.

giovedì 23 ottobre 2014

http://www.lavorosenzafrontiere.it/

http://www.lavorosenzafrontiere.it/

"Il progetto è strutturato in due diverse sezioni:
  • notizie
  • risorse
La prima è il risultato della quotidiana selezione, valutazione e filtraggio delle notizie più rilevanti pubblicate dai maggiori quotidiani del mondo.
La seconda raccoglie ile migliori risorse messe a disposizione da fonti ufficiali dei vari paesi, Ministeri del Lavoro ed Ambasciate in primis.
Lavorosenzafrontiere.it è frutto di una oculata attività di ricerca, estrapolazione e rivisitazione di contenuti online provenienti da fonti di tutto il mondo quali quotidiani, periodici di settore, portali specializzati e fonti ufficiali (Ministeri, ambasciate, organizzazioni internazionali, ecc.)."

lunedì 20 ottobre 2014

Min.Lavoro: riqualificazione del rapporto di lavoro (prestazioni di lavoro autonomo occasionale) e non applicazione della maxisanzione.


Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la nota n. 16920 del 9 ottobre 2014, ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’applicazione della c.d. maxisanzione nell’ipotesi di riqualificazione, in sede ispettiva, di prestazioni di lavoro autonomo occasionale con partita Iva e/o ritenuta d’acconto (art. 2222 c.c.).
Nel caso in cui sia presente una “valida documentazione fiscale“, quale può essere il versamento delle ritenute d’acconto tramite Mod. F24, ovvero la dichiarazione del Mod. 770, e dalla quale emerga la conoscenza da parte della pubblica amministrazione di un rapporto di lavoro, detto rapporto non può ritenersi “in nero” ed applicarsi, di conseguenza, la c.d. maxisanzione.

In definitiva, la presenza di documentazione fiscale obbligatoria prodotta in relazione al periodo oggetto di accertamento non porta all’applicazione della maxisanzione, anche se il rapporto di lavoro non è da considerarsi genuinamente istituito con tale tipologia contrattuale.

martedì 14 ottobre 2014

Visite mediche al di fuori degli orari di lavoro: il dipendente è comunque considerato in servizio.


La commissione ministeriale in materia di sicurezza sul lavoro, in risposta all’Interpello n° 18 del 06/10/2014 formulato dall’unione sindacale di Base dei Vigili del Fuoco, ha precisato che:

  • Le visite mediche periodiche previste dall’art. 41 del D.Lgs n° 81/2008 per il rinnovo dell’idoneità psicofisica all’impiego,
  • Devono avvenire durante l’orario di lavoro, se le esigenze lavorative lo consentono, in quanto sono funzionali all’attività lavorativa. Se, per giustificate esigenze lavorative, i controlli sanitari avengono in orari diversi, il lavoratore sarà comunque considerato in servizio a tutti gli effetti durante lo svolgimento di tali controlli.

TFR in busta, il punto dei Cdl.


Un argomento particolarmente importante che negli ultimi giorni sta alimentando focosi dibattiti politici è la proposta di anticipare una qutoa del TFR in busta paga che il lavoratore percepisce mensilmente, in modo tale da aumentare il loro potere d’acquisto. Data l’estrema importanza della modifica che si vorrebbe apportare, gli esperti della Fondazione Studi CdlL ha prodotto un documento (parere 03/2014) nel quale viene spiegato dettagliatamente cosa prevede la norma e quali siano gli effetti di un tale cambiamento.

Secondo i primi calcoli della Fondazione Studi, la somma da percepire ogni mese, su uno stipendio di 1.500 €, varierà dai 50 euro circa, agli 82 circa. E’ inevitabile, però, che ciò creerà al tempo stesso squilibri sul sistema pensionistico oltre al problema della tassazione agevolata e della compensazione delle imprese.

Niente telecamere negli spogliatoi aziendali.


Con provvedimento n° 357/2014 il Garante della privacy ha confermato il divieto di installazione di telecamere all’interno degli spogliatoi dei dipendenti, a nulla rilevando il fatto che il datore ritenga tale misura necessaria per limitare le numerose e ripetute segnalazioni di effrazione negli stessi spogliatoi.

Tale sistema di controllo comporta la violazione della legittima aspettativa di tutela dell’intimità e della dignità dei lavoratori.

Tirocinanti e/o lavoratori minorenni: certificato penale del casellario giudiziale.


Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’Interpello 25/2014 è interventuo in risposta a un quesito avanzato da Federalberghi in merito alla corretta interpretazione dell’art. 2, D.Lgs. n° 39/2014, di attuazione della Direttiva Europea 2011/93/Eu, concernente la lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori. In particolare l’istante domanda se il datore di lavoro debba richiedere il certificato penale del casellario giudiziale nel caso di assunzione di personale per lo svolgimento di attività di portineria, ricevimento, amministrazione, cucina, bar, sala e pulizia dei piani che possano implicare un contatto con minori. Si pone, la questione:
  • Relativa alla sussistenza o meno del predetto obbligo con riferimento al personale da adibire al medesimo reparto, laddove in azienda siano presenti tirocinanti e/o lavoratori minorenni;
  • Se l’obbligo sussista anche qualora la fattispecie prevista dalla legge si verifichi successivamente alla data di assunzione.

Il Ministero ha chiarito che nell’ipotesi di attività alberghiere occorre richiedere il certificato solo per quelle attività che involgano un contatto diretto esclusivamente con soggetti minori, non riguardano invece le attività del settore afferenti al ricevimento, portineria, cucina, pulizia piani in quanto in tal caso la platea dei destinatari non è costiutita soltanto dai minori.

lunedì 29 settembre 2014

Ammortizzatori, l'ultimo "regalo" targato Fornero.

Dal mese di ottobre circa 2 milioni di lavoratori delle imprese del settore commercio, artigiano e agricolo troveranno in busta paga l'ultimo "regalo" lasciato dall'ex Ministro Fornero. Si tratta di un prelievo pari allo 0,50% del reddito - a carico per 1/3 del lavoratore e per 2/3 del datore - che andrà ad alimentare il Fondo di solidarietà residuale, aumentando di conseguenza il costo del lavoro. Secondo l'indagine, elaborata per "Libero Quotidiano" dalla Fondazione Studi, il tributo riguarderà quelle imprese con più di 15 e meno 200 dipendenti, che dovranno versare al Fondo anche gli arretrati da gennaio 2014, che porteranno una spesa di 140 euro in più l'anno.

http://www.consulentidellavoro.it/index.php/component/k2/item/1886-ammortizzatori-l-ultimo-regalo-targato-fornero

mercoledì 24 settembre 2014

Nuovo apprendistato

http://www.nuovoapprendistato.gov.it/come.html

Che cos’è

L'apprendistato è un contratto di lavoro a contenuto formativo; è finalizzato a favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l'acquisizione di un mestiere e/o di una professionalità specifica.


È un “contratto formativo” perché si caratterizza per l'alternanza di momenti lavorativi e momenti di formazione che si svolgono in impresa o all’esterno, presso strutture formative specializzate.


Il contratto di apprendistato dà la possibilità all'azienda di assumere e formare le nuove professionalità ad un costo del lavoro vantaggioso. A fronte di questi vantaggi il datore di lavoro assume l’obbligo di garantire una formazione professionale all’apprendista e di versargli un corrispettivo per l’attività lavorativa svolta.


Il contratto di apprendistato è distinto in tre tipologie:
1.  Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale
2.  Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere
3.  Apprendistato di alta formazione e ricerca


martedì 23 settembre 2014

Contributo di solidarietà


08/09/2014 - La riforma Fornero fa sentire alcuni dei propri effetti anche a mesi di distanza: uno di questi è il contributo sul fondo di solidarietà residuale per i lavoratori non coperti dalla cassa integrazione guadagni, previsto a suo tempo dalla riforma, che lavoratori dipendenti e imprenditori inizieranno a pagare dal mese di settembre. Il contributo è dello 0,5% sulla retribuzione, di cui un terzo è a carico del lavoratore. Dalla busta paga di settembre verranno tolti gli arretrati da gennaio 2014, quindi il calcolo è il seguente: lo 0,5 della retribuzione diviso 3 (il terzo a carico del lavoratore), da moltiplicare poi per 9 (i mesi arretrati).

IL FONDO - Il fondo che dovrebbe sostituire di fatto le prestazione erogate con la cassa in deroga (per la quale, in via di eliminazione a fine 2016, non sono previsti contributi da aziende e lavoratori) si finanzia con “un contributo ordinario dello 0,50% della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali dei lavoratori dipendenti (esclusi i dirigenti), di cui due terzi a carico del datore di lavoro e un terzo a carico del lavoratore.
Il contributo avrebbe dovuto essere versato dall’inizio del 2014 ma le modalità sono arrivate solo ora e a settembre non solo si pagheranno gli arretrati (per una retribuzione lorda di 2.000 euro mensili circa 30 euro a carico del lavoratore e 60 per l’impresa) ma si chiederà anche l’1% di mora sul dovuto a partire dal 7 giugno.

LA CIRCOLARE - L’articolo 3 della Legge 28 giugno 2012, n. 92 – ricorda l’Inps – "ha la finalità di assicurare ai lavoratori dipendenti da imprese operanti in settori non coperti dalla normativa in materia d’integrazione salariale una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per cause previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria o straordinaria". In pratica per le aziende che non sono coperte dalla cassa (come ad esempio quelle commerciali fino a 50 dipendenti) arriverà uno strumento di tutela in caso di sospensione dell’attività lavorativa. Ma la tutela sarà prevista per un periodo più breve di quello della cig. Si potrà ricevere l’assegno per soli tre mesi (prorogabili in via eccezionale fino a 9). "Il fondo – si legge nella circolare – ha l’obbligo del bilancio in pareggio e non può erogare prestazioni in carenza di disponibilità".


IL CONTRIBUTO ADDIZIONALE - E’ previsto inoltre un contributo addizionale totalmente a carico del datore di lavoro che ricorra alla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, calcolato in rapporto alle retribuzioni perse nella misura del 3% per le imprese che occupano fino a 50 dipendenti e del 4,50% per le imprese che occupano più di 50 dipendenti. Dal 2020 il sistema peraltro diventerà ancora più “a consumo”, sottolinea il segretario confederale Uil Guglielmo Loy, con la possibilità per l’azienda di recuperare attraverso le prestazioni ai lavoratori sospesi solo le somme già versate.

AUSTRIA: Articolo 18 e disoccupazione


Senza articolo 18 l’Austria non ha disoccupati
Un mix di welfare, tasse basse sulle imprese, alta innovazione e formazione scolastica in stretto contatto con le esigenze economiche. È il miracolo dell'Austria che, con appena il 4,2% di senza lavoro, è il Paese europeo con la disoccupazione più bassa. Dove si può licenziare senza fornire alcuna motivazione.

Un mix di tasse basse sulle imprese, innovazione, formazione di alto livello e grande flessibilità nel mercato del lavoro. Se vogliamo un ricetta che funziona per un boom occupazionale, basta andare a guardare appena a nord del Brennero. Perché l'Austria, 8 milioni di abitanti, nel febbraio scorso (ultimi dati Eurostat disponibili) si è confermata prima della classe nell'Ue in termine di disoccupazione: appena il 4,2% di senza lavoro, davanti anche all'Olanda, a lungo in testa alla classifica (ora è al 4,9%), e meglio pure dei "cugini" tedeschi (5,7%). E la media dell'eurozona è ben più alta: 10,8% (l'Italia è al 9,3%). Non basta: la piccola repubblica alpina è in forma smagliante anche nel settore della disoccupazione giovanile (16-25 anni), autentica piaga di questi tempi: se l'eurozona ha una media del 21,6% (l'Italia è al 31,9%), la Felix Austria si ferma all'8,3%, appena dietro la prima in classifica, la Germania (8,2%).

«Essenziale - spiega Helmut Hofer, ricercatore dell'Istituto di Alti Studi (IHS) di Vienna, uno dei due maggiori istituti economici austriaci - è la scuola, che incoraggia chi sceglie gli istituti professionali a trovare prestissimo un posto di apprendista. L'offerta è abbondante perché numerose imprese fanno ricorso a questo strumento. Se sono bravi, spesso i giovani vengono poi assunti». Fino al 20% di riduzione d'imposta, del resto, è assicurato alle imprese che effettuano formazione dei ragazzi. Chi ha fatto il liceo andrà invece, per lo più, all'università, con una qualifica media abbastanza elevata, buoni atenei e un rapporto stretto tra questi e l'industria.

«All'estero molti non lo sanno - spiega Hedwig Lutz, esperta di mercato del lavoro dell'altro grande istituto di studi economici del paese, l'Istituto per la ricerca economica di Vienna (Wifo) - ma l'Austria ha industrie molto competitive, ad esempio nel settore dell'indotto dell'auto, che fanno ottimi affari con la Germania e non solo». Basta fare un salto a Linz, per scoprire che la locale università lavora in strettissimo contatto con la Bmw favorendo anche l'indotto austriaco del colosso bavarese. E giganti come Philips o Siemens sono sponsor di vari atenei.

Secondo uno studio della Deutsche Telekom Stiftung, l'Austria è ai primi posti nel mondo per innovazione, alla pari addirittura con gli Usa e, nell'eurozona, dietro (di poco) solo a Germania, Finlandia e Olanda. Questo grazie anche a una politica fiscale che concede sgravi fino al 10% per chi effettua ricerca e innovazione. L'aspetto fiscale, in effetti, conta parecchio. Per le imprese, soprattutto i colossi multinazionali, l'Austria è un paradiso. E si vede: nel Paese hanno sede 303 multinazionali, più di quante se ne contano in tutto l'Est Europa. E circa mille società (tra cui Siemens, Beiersdorf, Hewlett- Packard, Henkel, FedEx) hanno scelto l'Austria come base per tutta l'Europa centro-orientale. Se in questa scelta molto c'entrano infrastrutture e alto livello del personale, è indubbio che il trattamento fiscale ha un ruolo notevole.
Nel 2005 il governo ha tagliato l'imposta sulle persone giuridiche (come la nostra Ires) dal 34% al 25%, l'aliquota più bassa in tutta l'eurozona dopo l'Irlanda. Non basta: ai fini fiscali alle società è concesso di detrarre perdite subite in sedi estere, mentre vengono tassati esclusivamente i profitti realizzati in Austria. In questo modo, secondo i calcoli di vari istituti, la tassazione effettiva delle multinazionali scende intorno al 22 per cento. Non finisce qui. L'Austria, spiega infatti Hofer, «è stata attenta a far sì che i costi salariali seguissero la produttività. Anzi, a dire il vero sono rimasti leggermente al di sotto di questa». É la curva esattamente opposta a quanto accaduto in Italia.

« É così che le nostre imprese - dice ancora l'esperto - sono riuscite a restare molto competitive, persino rispetto alla Germania». Cruciale, dice ancora Lutz, «è però anche la grande flessibilità del mondo del lavoro». Ad esempio sul fronte dell'orario, che è molto elastico e consente anche forme di orari ridotti con compensazioni da parte dello Stato. «Ci sono modalità anche informali - aggiunge Hofer -. Anche se abbiamo anche noi i contratti nazionali di categoria, molte aziende fanno accordi singoli con i dipendenti per ridurre orario e ovviamente paga in momenti di cali di ordinativi, salvo poi riprendere la normalità a emergenza finita».

Un mix di tasse basse sulle imprese, innovazione, formazione di alto livello e grande flessibilità nel mercato del lavoro. Se vogliamo un ricetta che funziona per un boom occupazionale, basta andare a guardare appena a nord del Brennero. Perché l'Austria, 8 milioni di abitanti, nel febbraio scorso (ultimi dati Eurostat disponibili) si è confermata prima della classe nell'Ue in termine di disoccupazione: appena il 4,2% di senza lavoro, davanti anche all'Olanda, a lungo in testa alla classifica (ora è al 4,9%), e meglio pure dei "cugini" tedeschi (5,7%). E la media dell'eurozona è ben più alta: 10,8% (l'Italia è al 9,3%). Non basta: la piccola repubblica alpina è in forma smagliante anche nel settore della disoccupazione giovanile (16-25 anni), autentica piaga di questi tempi: se l'eurozona ha una media del 21,6% (l'Italia è al 31,9%), la Felix Austria si ferma all'8,3%, appena dietro la prima in classifica, la Germania (8,2%).

«Essenziale - spiega Helmut Hofer, ricercatore dell'Istituto di Alti Studi (IHS) di Vienna, uno dei due maggiori istituti economici austriaci - è la scuola, che incoraggia chi sceglie gli istituti professionali a trovare prestissimo un posto di apprendista. L'offerta è abbondante perché numerose imprese fanno ricorso a questo strumento. Se sono bravi, spesso i giovani vengono poi assunti». Fino al 20% di riduzione d'imposta, del resto, è assicurato alle imprese che effettuano formazione dei ragazzi. Chi ha fatto il liceo andrà invece, per lo più, all'università, con una qualifica media abbastanza elevata, buoni atenei e un rapporto stretto tra questi e l'industria.

«All'estero molti non lo sanno - spiega Hedwig Lutz, esperta di mercato del lavoro dell'altro grande istituto di studi economici del paese, l'Istituto per la ricerca economica di Vienna (Wifo) - ma l'Austria ha industrie molto competitive, ad esempio nel settore dell'indotto dell'auto, che fanno ottimi affari con la Germania e non solo». Basta fare un salto a Linz, per scoprire che la locale università lavora in strettissimo contatto con la Bmw favorendo anche l'indotto austriaco del colosso bavarese. E giganti come Philips o Siemens sono sponsor di vari atenei.
Secondo uno studio della Deutsche Telekom Stiftung, l'Austria è ai primi posti nel mondo per innovazione, alla pari addirittura con gli Usa e, nell'eurozona, dietro (di poco) solo a Germania, Finlandia e Olanda. Questo grazie anche a una politica fiscale che concede sgravi fino al 10% per chi effettua ricerca e innovazione. L'aspetto fiscale, in effetti, conta parecchio. Per le imprese, soprattutto i colossi multinazionali, l'Austria è un paradiso. E si vede: nel Paese hanno sede 303 multinazionali, più di quante se ne contano in tutto l'Est Europa. E circa mille società (tra cui Siemens, Beiersdorf, Hewlett- Packard, Henkel, FedEx) hanno scelto l'Austria come base per tutta l'Europa centro-orientale. Se in questa scelta molto c'entrano infrastrutture e alto livello del personale, è indubbio che il trattamento fiscale ha un ruolo notevole.

Nel 2005 il governo ha tagliato l'imposta sulle persone giuridiche (come la nostra Ires) dal 34% al 25%, l'aliquota più bassa in tutta l'eurozona dopo l'Irlanda. Non basta: ai fini fiscali alle società è concesso di detrarre perdite subite in sedi estere, mentre vengono tassati esclusivamente i profitti realizzati in Austria. In questo modo, secondo i calcoli di vari istituti, la tassazione effettiva delle multinazionali scende intorno al 22 per cento. Non finisce qui. L'Austria, spiega infatti Hofer, «è stata attenta a far sì che i costi salariali seguissero la produttività. Anzi, a dire il vero sono rimasti leggermente al di sotto di questa». É la curva esattamente opposta a quanto accaduto in Italia.

« É così che le nostre imprese - dice ancora l'esperto - sono riuscite a restare molto competitive, persino rispetto alla Germania». Cruciale, dice ancora Lutz, «è però anche la grande flessibilità del mondo del lavoro». Ad esempio sul fronte dell'orario, che è molto elastico e consente anche forme di orari ridotti con compensazioni da parte dello Stato. «Ci sono modalità anche informali - aggiunge Hofer -. Anche se abbiamo anche noi i contratti nazionali di categoria, molte aziende fanno accordi singoli con i dipendenti per ridurre orario e ovviamente paga in momenti di cali di ordinativi, salvo poi riprendere la normalità a emergenza finita».

Un clima positivo che paga, evidentemente: secondo il World Competitiveness Yearbook 2011, l'Austria è terza al mondo per motivazione e impegno dei lavoratori, dietro solo a Danimarca e Svizzera, mentre la Germania è all'8° posto, il Giappone al 15°, gli Usa al 21° e l'Italia al 48°. Flessibilità vuol però dire, sottolinea Lutz, che «il datore di lavoro è anche libero di licenziare senza dover fornire alcuna motivazione». L'articolo 18, insomma, in Austria è del tutto sconosciuto. «Questo - prosegue la ricercatrice - incoraggia molto le assunzioni perché l'impresa sa di poter ridurre il personale se necessario».

La normativa austriaca prevede comunque l'obbligo di preavviso, da un minimo di due settimane per gli operai fino a cinque mesi per i dipendenti ultracinquantenni. Dopo c'è un generoso sussidio di disoccupazione e un'ampia offerta di formazione (in parte obbligatoria per chi riceve il sussidio) per riposizionarsi nel mercato del lavoro. La ricetta funziona visto che, sottolinea Hofer, «la disoccupazione di lunga durata praticamente da noi non esiste».
Di recente anche nel "paradiso" austriaco sono però comparsi alcuni problemi. Si diffondono infatti i lavori sottopagati, mentre cresce costantemente il numero di contratti a tempo determinato. Inoltre permane una grossa sperequazione salariale tra donne e uomini e una crescente difficoltà a conciliare lavoro e famiglia, per la riduzione dell'offerta di nidi e scuole materne. L'Italia, però, forse farebbe volentieri a cambio.


lunedì 22 settembre 2014

Nuovo CUD 2015 – cosa cambia per professionisti e collaboratori

Rivoluzione in vista per le dichiarazioni dei redditi 2015: arriverà il CUD anche per i lavoratori autonomi.Ma chi sono i lavoratori autonomi? Sono lavoratori esterni all’azienda che svolgono un’attività intellettuale, artistica e non piccoli imprenditori, nei confronti di un committente, con lavoro proprio e senza vincoli di subordinazione. Rientra quindi nel lavoro autonomo: la collaborazione parasubordinata, il lavoro autonomo occasionale, i professionisti con Partita IVA, il contratto a progetto o gli studi associati intesi come collaborazione tra professionisti iscritti allo stesso o diverso albo professionale. Il nuovo modello CUD 2015 si chiamerà “certificazione unica” e sostituisce dal 2015 il vecchio modello. La novità del CU al posto del CUD e la  bozza della nuova certificazione unica redditi 2014 è stata presentata dall’Agenzia delle Entrate ai rappresentanti delle imprese e ai professionisti.

http://www.dottrinalavoro.it/notizie-c/articolo-cud-2015-cambia-per-professionisti-collaboratori

mercoledì 10 settembre 2014

Indennità di trasferta computata nel TFR. (Corte di Cassazione, Sentenza n° 16142 del 15 Luglio 2014)

L’indennità di trasferta che rappresenti un elemento strutturale della retribuzione (natura retributiva e non a carattere restitutorio come il rimborso spese), va computata nella base di calcolo del TFR. E’ questo quanto deciso dalla Corte di Cassazione, che nella Sentenza n° 16142 del 15 Luglio 2014 accoglie il ricorso di un autotrasportatore contro il suo ex datore di lavoro, colpevole di non aver considerato tali voci nel trattamento di fine rapporto.

Lavoro estero. CO sempre obbligatoria.

Obbligo doppio per i datori di lavoro che intendono assumere e/o trasferire i lavoratori italiani o comuitari all’estero (paesi non UE). In tali casi, a patto che il rapporto di lavoro sia soggetto alla disciplina italiana, l’impresa ha l’obbligo di richiedere la preventiva autorizzazione e inviare il modello Unilav. Il Chiarimento arriva direttamente dalla nota protocollo n. 10039/2014 del Ministero del Lavoro, integrando una recente interpretazione espressa nell’interpello n° 13/2014.

mercoledì 3 settembre 2014

Bonus 80 euro: ecco chi dovra' restituirlo.

http://www.consulentidellavoro.it/index.php/component/k2/item/1722-bonus-80-euro-ecco-chi-dovra-restituirlo
 
Più di 1 milione di lavoratori dipendenti corrono il rischio di restituire gli 80 euro ricevuti in busta paga. Si tratterebbe di un conguaglio insito nel meccanismo di calcolo del bonus, assegnato in base al reddito presunto, che se dovesse risultare più alto, implicherebbe la restituzione dei soldi non dovuti.

Sul Secolo XIX il Presidente di Fondazione Studi Rosario De Luca spiega chi sono i lavoratori a rischio, come accorgersi dell'errore e come tutelarsi.

Pagamenti F24 solo online sopra i mille euro dal 1° ottobre


Cambia per i contribuenti il modo di pagare le imposte, i contributi previdenziali e i premi assicurativi a partire da mercoledì 1° ottobre 2014. Infatti non si potrà più andare fisicamente in banca o in posta (o presso uno sportello di Equitalia) per effettuare il pagamento dei modelli F24 superiori a mille euro ovvero di quelli che utilizzano crediti d'imposta in compensazione: in questi casi si dovrà invece effettuare il pagamento solo in via telematica, cioè trasmettendo via internet il modello F24, tramite i servizi telematici delle Entrate (F24 web, F24 online e F24 cumulativo) o delle banche o delle poste.

A prevederlo è l'articolo 11, comma 2, del decreto legge 66/2014 (decreto «bonus Irpef»), che ha esteso in questo modo a persone fisiche, non imprenditori o professionisti, l'obbligo dell'invio telematico già previsto dal 1° gennaio 2007 per i titolari di partita Iva.

Le eccezioni
Per questi F24 obbligatoriamente telematici, quindi, sarà possibile solo l'addebito nel proprio conto corrente, con la conseguenza che non si potranno più pagare in contanti, con assegni bancari o circolari (in banca, in posta o presso Equitalia), con vaglia cambiari (Equitalia), con bancomat (in banca o presso Equitalia) ovvero con assegni postali, vaglia postali o carta Postamat (in posta).
Il pagamento con un F24 cartaceo, invece, potrà ancora essere effettuato, presso le banche, le poste o uno sportello di Equitalia, unicamente da chi non è titolare di partita Iva se dovrà pagare, senza alcuna compensazione, un modello unificato con un saldo pari o inferiore a mille euro.

Senza connessione
Le novità preoccupano non solo chi non dispone di connessione internet, ma anche chi, pur utilizzando quotidianamente i social network tramite smart-phone, non utilizza i servizi telematici della propria banca (quasi sempre con un canone annuale), né quelli dell'agenzia delle Entrate (gratuiti). Dovranno tuttavia attivarsi prima possibile, ad esempio, quelle persone fisiche che hanno ricevuto dai propri consulenti le deleghe cartacee di pagamento per la rateizzazione di Unico, in scadenza il 31 ottobre e il 1° dicembre, ovvero quelli che dovranno pagare l'acconto Tasi il prossimo 16 ottobre (sempre se l'F24 è superiore a mille euro).

Mezzi di pagamento ridotti
Non saranno contenti neanche quei contribuenti che, avendo il contratto di home banking solo in una banca e non usufruendo dei servizi delle Entrate, dovranno addebitare l'F24 solo nel conto corrente di quella banca, dovendo alimentarlo di volta in volta con versamenti di contanti, assegni o bonifici, derivanti da altri conti. Fino al 30 settembre 2014, invece, è possibile recarsi fisicamente presso la banca dove vi sono i fondi ed effettuare lì l'addebito.

I contanti
Ma oggi si può anche andare in qualsiasi sportello e effettuare il pagamento, ad esempio, con il bancomat (collegato con un altro conto), con un assegno circolare o addirittura in contanti. E ciò anche per importi superiori ai 999,99 euro, relativi alla normativa antiriciclaggio, che vieta il trasferimento di denaro contante «effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi» per importi pari o superiori a mille euro (articolo 49, comma 1 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231), ma non il pagamento in contanti di un F24 oltre questa soglia. Da ottobre, questo denaro (ovvero l'assegno circolare o bancario) dovrà prima essere versato nel conto corrente collegato con i propri servizi home-banking e solo quando vi sarà la disponibilità in conto dei fondi si potrà inviare e addebitare digitalmente il modello di pagamento. Le operazioni di versamento (e/o di prelievo) «di denaro contante richieste da un cliente non concretizzano automaticamente una violazione» delle norme antiriciclaggio (circolari Mef 4 novembre 2011, n. 989136 e Ispettorato generale di finanza 16 gennaio 2012, n. 2/Rgs).

Solo servizi delle Entrate
Ma attenzione: i servizi internet delle banche e delle poste non potranno essere utilizzati se, «per effetto delle compensazioni effettuate, il saldo finale» del modello F24 sarà «di importo pari a zero». In questo caso, infatti, si potranno usare solo i servizi telematici delle Entrate (F24 web, F24 online e F24 cumulativo). Per i quali, peraltro, è prevista anche la possibilità di scegliere di volta in volta il conto corrente bancario o postale di addebito.

 
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2014-09-03/sopra-mille-euro-f24-solo-online-063829.shtml?uuid=