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mercoledì 16 ottobre 2013

FMI: proposta prelievo forzoso sui c/c

http://www.affaritaliani.it/economia/fmi-prelievo-forzoso161013.html
Una ragione in più per evitare che la Troika arrivi in Italia. Il Fondo monetario internazionale riserva una simpatica sorpresa. A pagina 49 del Fiscal report di ottobre, ipotizza una soluzione anti debito pubblico: un prelievo forzoso del 10%. Avete 1000 euro sul vostro conto corrente? Il giorno dopo potreste averne 100 in meno. Un'azione che farebbe impallidire quel 6 per mille prelevato dal governo Amato nel 1992
Per confermare che non si tratta di una battuta, il documento firmato da Christine Lagarde sostiene la tesi con riferimenti storici. "Vi è una sorprendentemente grande quantità di casi", afferma l'Fmi. Il prelievo forzoso è stato "ampiamento utilizzato in Europa dopo la prima guerra mondiale, in Germania e Giappone alla fine della secoda". Certo, la crisi è profonda, ma forse sfugge all'Fmi che Berlino e Tokyo erano uscite un tantino malconce dal conflitto. Come mai il Fondo non pensa alle conseguenze recessive? "Gli effetti della riduzione - si legge - sono comunque minori rispetto a quelli che avrebbe la perdita di credibilità risultante dalla mancata riduzione del reddito".    
In altre parole: il prelievo forzoso non fa certo gioire, ma avrebbe conseguenze più contenute rispetto a una cavalcata del debito pubblico. O, peggio, rispetto a politiche inflazionistiche che consentano di ridurlo. Chissà cosa ne pensano i cittadini ciprioti. Nell'isola, in alcuni casi il prelievo forzoso ha toccato il 50%. Bastò la prospettiva (allora improbabile) di un ampliamento del provvedimento ad altri Paesi Ue per diffondere il panico sui mercati. Un pasticcio dal quale l'Fmi non sembra aver imparato nulla. Se la Troika (di cui l'istituto di Mrs Lagarde fa parte) dovesse piombare in Italia, il panico tornerebbe. Perché portare in dote il prelievo forzoso non è certo un regalo degno di un ospite gradito. La prima conseguenza (oltre alle mani nei conti correnti) sarebbe una fuga di capitale all'estero.



http://www.investireoggi.it/economia/fmi-shock-prelievo-forzoso-del-10-sui-conti-correnti-per-uscire-dalla-crisi/

Crisi Euro e conseguenze del prelievo forzoso

L’espediente di prelevare i soldi dai conti in banca dei risparmiatori, invece, sarebbe un shock iniziale, ma potrebbe contribuire con maggiore efficienza e celerità a risolvere il problema del debito pubblico nell’Area Euro. Se non fosse che una siffatta misura porterebbe al collasso dei sistemi bancari di quei paesi. Reggerebbero mai le banche prese d’assalto dai piccoli, medi e grandi risparmiatori, che sposterebbero altrove i loro depositi, privandole del bene fondamentale su cui si regge il loro business? La fuga dei capitali sarebbe inevitabile, immediata e di proporzioni gigantesche, innescando un meccanismo di fortissimo rialzo dei tassi, che distruggerebbe l’economia nel breve termine e farebbe aumentare il costo di rifinanziamento del debito pubblico stesso, ricreando in pochi anni la stessa montagna di passività oggi esistenti nei bilanci statali. E magari ci ritroveremmo a parlare dopo pochi giorni su come intervenire per salvare nuovamente le banche al collasso, sborsando diverse centinaia di miliardi di euro, ossia re-indebitando il settore pubblico. Una misura sostanzialmente demenziale.
La credibilità dei governi sarebbe annullata nel giro di poche ore e il caos politico sarebbe lo scenario certo per quasi tutti i paesi dell’Area Euro, con una destabilizzazione dalle conseguenze catastrofiche. Abbiamo ricordato il caso tedesco post-Grande Guerra. Non dimentichiamoci che l’esito di quei provvedimenti fu l’ascesa per via democratica (non per un colpo di stato) del nazismo di Adolf Hitler.
Insomma, la proposta dell’FMI, per quanto potrebbe avere un fondamento logico, perché risolverebbe in modo radicale un problema che rischiamo di trascinarci per i decenni futuri, sarebbe impraticabile nella realtà. Ci chiediamo, semmai, come mai lo stesso FMI, “solerte” nel segnalare i problemi dell’Eurozona, non faccia altrettanto con l’America di Barack Obama, il cui debito pubblico in questi giorni oltrepasserà la soglia del 100% e si prevede che arriverà al 112% entro il 2016. Come mai, una proposta così scioccante non viene rivolta anche per gli USA, che a differenza dell’Europa non godono nemmeno di risparmi privati in grado di finanziare il debito pubblico federale, tanto che questi è detenuto in grossa parte nelle mani di fondi sovrani stranieri?


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