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lunedì 27 aprile 2015

CIG in deroga negli Studi Professionali



Min.Lavoro: CIG in deroga anche negli studi professionali
La Direzione Generale degli Ammortizzatori Sociali, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ha emanato la nota prot. 7518 del 25 marzo 2015, con la quale ordina di dare puntuale esecuzione a quanto disposto dal Consiglio di Stato [ordinanza n. 1108/2015], consentendo agli Studi Professionali, in attesa che il TAR si pronunci in merito, l’accesso alla CIG in deroga.
Ricordo che la ricorrente è la Confederazione Italiana Libere Professioni –Confprofessioni.



L’Ordinanza n. 1108/2015 del Consiglio di Stato

Considerato che, ad una prima sommaria delibazione propria della fase cautelare, i motivi addotti della parte appellante sembrerebbero essere sostenuti da argomentazioni convincenti, soprattutto con riguardo alle disposizioni contenute nel decreto interministeriale del 1 agosto 2014, nella parte in cui esclude gli studi professionali del trattamento di CIG in deroga, per i profili relativi alla eventuale discriminazione operata nei confronti della categoria dei liberi professionisti e del personale che lavora presso di loro, tenuto conto dei vincoli comunitari in materia di definizione di impresa;
Ritenuto che, quanto al periculum in mora, sussiste il pregiudizio di cui all’articolo 55 del codice del processo amministrativo, dal momento che l’esecuzione dell’ordinanza impugnata comporterebbe l’effettiva e grave compromissione della attività economica del comparto in questione e dei livelli occupazionali da questi assicurati;
Ritenuto che debba conseguentemente essere accolto l’appello cautelare per la sussistenza dei presupposti di cui all’art. 55, comma 10 del c.p.a.;
Ritenuto che sussistono le condizioni per compensare tra le parti le spese della presente fase cautelare
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) accoglie l’appello cautelare (ricorso n. 622 del 2015) e, per l’effetto, sospende l’esecuzione dell’ordinanza impugnata.

Ordina che, a cura della Segreteria, la presente ordinanza sia trasmessa al TAR Lazio per la sollecita fissazione dell’udienza di merito ai sensi dell’articolo 55, comma 10 del c.p.a.

CCNL Terziario - Accordo 30/03/2015


E’ stato sottoscritto – nella giornata del 30 marzo 2015 – da Confcommercio con  Filcams-Cgil,  Fisascat-Cisl e Uiltucs–Uil, l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi che decorre dal 1° aprile 2015 e sino al 31 dicembre 2017.
L’intesa prevede un incremento salariale di 85,00 euro lordi a regime per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità.
Sul versante normativo sono state aggiornate le tematiche relative all’orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, in particolare per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni.

In particolare, nei periodi di picco di lavoro (come per  esempio il periodo natalizio o i saldi per i negozi ma anche  giugno per le aziende che fanno servizi alle imprese) le imprese  potranno chiedere ai loro dipendenti di lavorare quattro ore in  più (per un massimo di 16 settimane nell’arco di 12 mesi) senza  che sia necessario l’ok del sindacato né del lavoratore stesso e  senza  che si paghi lo straordinario. Naturalmente le ore saranno  recuperate (nell’arco dei 12 mesi seguenti) ma in periodi che per l’azienda sono meno impegnativi e nei quali c’è meno bisogno  di personale, una flessibilità molto importante in un settore nel quale sono frequenti i picchi di attività. L’intesa prevede anche  norme sul  sottoinquadramento nel caso di assunzione di persone ”deboli” come i disoccupati o coloro che hanno concluso l’apprendistato senza che ci sia stata una stabilizzazione. Con queste persone può essere stipulato un contratto a tempo determinato di 12 mesi con 6 mesi con un sottoinquadramento di due livelli e 6 mesi con un sottoinquadramento di un livello. Il sottoinquadramento di un livello è concesso per altri 24 mesi in caso di trasformazione in contratto a tempo indeterminato.

giovedì 23 aprile 2015

Microcredito: slitta a metà maggio la possibilità di accesso

Slitta l’accesso ai fondi del Microcredito. Il decreto dello Sviluppo economico sta, infatti, ritardando la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale in quanto ancora al vaglio della Corte dei Conti. Dopo bisognerà attendere la successiva pubblicazione della circolare operativa da parte del gestore del Fondo nei successivi 15 giorni. Presumibilmente, l’inizio della procedura scatterà non prima di metà maggio". E' quanto spiega la Fondazione Studi dei consulenti del lavoro che ha raccolto, nella circolare numero 8 del 2015, le Faq ricevute in queste settimane dai colleghi, per risolvere le perplessità sollevate finora sul fondo.
"Il ritardo è anche motivato -fa notare la Fondazione Studi- visto l’interesse suscitato presso gli italiani dalla ricerca di una strategia per aumentare la platea dei destinatari. Poiché il ministero, infatti, presterà solo la garanzia (e non provvederà ad erogare direttamente i fondi), si sta ipotizzando la possibilità di utilizzare un sistema di leva fiscale e di non immobilizzare l’intera cifra del prestito oggetto della garanzia, bensì una cifra inferiore".
"Di conseguenza, i 40 milioni disponibili potrebbero raggiungere molti più soggetti. In attesa dell’operatività dei bandi, quindi, la pagina speciale del sito www.consulentidellavoro.it dedicata al Microcredito si implementa di un nuovo servizio: le faq che risolvono le prime perplessità sulla procedura. Le faq saranno implementate e aggiornate nel corso delle settimane a seconda delle novità che interverranno. Nel frattempo il gestore del fondo ha istituito la sezione 'Microcredito' del sito www.fondidigaranzia.it", conclude.