http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2014/comunicato_0190.html
I sostituti d'imposta avranno più tempo per inviare il modello 770 all'Agenzia delle Entrate. Il termine slitta, infatti, dal 31 luglio al 19 settembre 2014. La proroga è prevista in un DPCM, proposto dal Ministro dell'Economia e delle Finanze al Presidente del Consiglio, che tiene conto delle generali esigenze manifestate dalle aziende e dai professionisti.
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mercoledì 30 luglio 2014
martedì 29 luglio 2014
Certificato penale del casellario richiesto dal datore di lavoro (assunzione minori)
http://www.consulentidellavoro.it/index.php/component/k2/item/1657-certificato-antipedofilia-pronta-l-attestazione
Pronto il nuovo certificato
antipedofilia necessario per lavorare con i minori. L'attestato contiene ora le
sole indicazioni relative a reati sessuali e a interdizioni specifiche (ad
esempio interdizione dalle scuole). Proprio per questo il rilascio al datore di
lavoro non richiede più il consenso dell'interessato.
La
circolare del 24 luglio 2014 del Ministero della giustizia contiene la notizia dell'avvenuta
predisposizione del sistema per il rilascio di certificati contenenti le sole
notizie rilevanti per l'esercizio di attività che comportino contatti diretti e
regolari con minori. Tra l'altro il nuovo certificato contiene una avvertenza
specifica sulla specialità dell'attestazione. Conseguentemente, dal momento che
sono acquisite le sole informazioni previste dalla legge, non sarà più
necessaria l'acquisizione del consenso dell'interessato.
Sul sito del ministero della
giustizia è disponibile la modulistica da utilizzare per le richieste di rilascio.
Scheda pratica:
venerdì 18 luglio 2014
DL competitività in Gazzetta Ufficiale (DL 91 del 24/06/2014)
E’ stato pubblicato sulla GU n° 144 del 24/06/2014 il DL n° 91 del
24/06/2014 c.d. “Decreto competitività” recante “Disposizioni urgenti per il
settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico
dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle
imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché
per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”.
Tra le misure di maggiore interesse per i datori di lavoro nel
settore agricolo si segnala l’art. 5, il quale prevede:
- Un incentivo
all’assunzione di giovani lavoratori agricoli di età compresa tra i 18 e i
35 anni con contratto di lavoro a tempo indeterminato ovvero determinato,
pari ad un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini
previdenziali, per un periodo complessivo di 18 mesi. L’assunzione deve
essere effettuata tra il 1 Luglio 2014 e il 30 Giugno 2015;
- L’estensione
della deduzione Irap al lavoro a tempo determinato, a condizione che il
contratto non sia inferiore a tre anni e preveda almeno 150 giornate all’anno.
Vedovi e lavoro notturno
Il
genitore vedovo può rifiutarsi di lavorare di notte. Se convive con un figlio
di età inferiore ai 12 anni è assimilabile alla figura di “unico genitore
affidatario”. Lo precisa il ministero del lavoro nell’interpello n° 18/2014 in
cui ricorda, inoltre, che i datori di lavoro che non tengano conto del dissenso
manifestato dal lavoratore sono puniti con la pena alternativa dell’arresto da
due a quattro mesi o dell’ammenda da 516 o 2.582 euro.
Il diritto
|
Il
“genitore vedovo di figlio convivente di età inferiore a 12 anni” ha diritto
di rifiutare la prestazione di lavoro notturno
|
La sanzione
|
Il
datore di lavoro che non riconosca il diritto è punito con la pena
alternativa dell’arresto da due a quattro mesi o dell’ammenda da 516 a 2.582
euro
|
venerdì 11 luglio 2014
Crowfunding: Kickstarter
Tramite
esso sono stati finanziati diversi tipi di imprese[2],
tra cui film
indipendenti, musica,
spettacoli teatrali, fumetti, giornalismo, videogame e imprese legate
all'alimentazione.
Link:
Come guadagno 60mila dollari con un’insalata di patate (raccolta fondi)
Link:
La sua folle
campagna di raccolta fondi su Kickstarter sta facendo il giro del Web. Zack
Brown, giovane residente a Columbus, capitale dello Stato dell’Ohio, ha ottenuto quasi 60mila dollari (circa 44mila euro) solo per
un’insalata di patate. Sembra incredibile, ma è una storia vera.
Il 3 luglio Zack, appassionato di insalate di patate,
inizia avvia una campagna su Kickstarter, il celebre sito americano di raccolta
fondi: «Voglio preparare un’insalata di patate. Non ho ancora deciso come
farla. Aiutatemi» scrive per convincere gli utenti a sostenerlo economicamente.
In soli pochi giorni supera i 10 dollari che aveva chiesto inizialmente per
prepararla: incredibilmente, più di 4mila persone appoggiano la sua causa per
una cifra che continua a crescere: mancano 24 giorni alla chiusura delle
donazioni.
Il successo dell’iniziativa ha sorpreso lo stesso Zack,
che intanto è diventato una
star negli Stati Uniti,protagonista di trasmissioni televisive
e di articoli su siti come Forbes: «Non sento la pressione. L’obiettivo era
davvero di fare un’insalata di patate. Ora con questi soldi sto pensando di
organizzare un mega party nella mia città dove invitare tutti i donatori. E sto
pensando di creare un libro con le ricette di insalate di patate da tutto il
mondo. La mia unica preoccupazione è di non tradire la loro fiducia» spiega
Zack.
Nel frattempo, la sua storia ha scatenato le opinioni di
chi si chiede come sia riuscito Zack a realizzare tutto questo e se c’è
qualcosa da imparare dalla sua vicenda. Per Forbes sono
sei le lezioni che si possono trarre da lui e dalla sua insalata di patate:
1. Tempestività. Zack ha postato la sua campagna poco prima del 4 luglio,
un giorno perfetto visto che anticipa il giorno dell’Indipendenza, occasione
durante la quale gli americani amano fare picnic.
2. Simpatia. Zack punta tutto sull’ironia per coinvolgere gli utenti,
tra sarcasmo e serietà. Per esempio, a chi contribuisce con 1 dollaro ha
promesso di gridare il loro nome ad alta voce mentre prepara l’insalata o di
incidere le loro iniziali nelle patate utilizzate per realizzare il piatto. Nei
rischi dell’impresa scrive: «Alla fine, potrebbe non essere buona».
3. Brevità. Zack non si perde in una miriade di parole, ma va dritto
al punto: «Allora quello che sto facendo è preparare un’insalata di patate. Né
più, né meno». Non usa parole complesse e parla un linguaggio diretto che tutti
posso recepire immediatamente.
4. Coinvolgimento continuo dei sostenitori. Dopo la prima bozza del testo, Zack ha aggiornato la
pagina ben 13 volte con link, articoli sul business delle insalate di patate e
nuovi premi per i sostenitori.
Giancarlo Donadio
mercoledì 9 luglio 2014
http://www.adapt.it/fareapprendistato/
Il sito internet www.fareapprendistato.it, realizzato in collaborazione con Adapt e il CQIA dell'Università di Bergamo, ha lo scopo di promuovere e supportare la effettiva e corretta implementazione in Italia dell’apprendistato, valorizzandone in particolare la valenza educativa e formativa, attraverso la diffusione in una completa e corretta informazione sullo sviluppo della materia, sia da un punto di vista giuslavoristico, sia con riferimento ai profili formativi.
Il sito si propone come luogo di incontro virtuale per tutti i soggetti interessati a "fare apprendistato" in Italia: istituzioni nazionali, regionali e locali, scuole, imprese e giovani.
Oltre a un’informazione aggiornata e completa e a strumenti interattivi come il forum tematico e la banca dati nazionale e internazionale, il sito offre il know-how tecnico e progettuale sul tema dell’apprendistato e dei processi di transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro, a disposizione di chi voglia costruire e realizzare percorsi formativo/professionali di qualità, con la convinzione che ciò possa supportare la creazione di maggiori e migliori opportunità per i giovani.
Lo staff di www.fareapprendistato.it, può contare sulla collaborazione con la Scuola internazionale di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro e il suo network internazionale e interdisciplinare di accademici e professionisti.
venerdì 4 luglio 2014
Illegittimo l’aumento delle sanzioni per violazione dell’orario di lavoro: in preparazione la "class action"
L’Ancl intende organizzare e
sostenere una class action nei confronti della P.A.competente alla riscossione,
tanto a tutela delle imprese assoggettate alle illegittime maggiorazioni quanto
a tutela dei Consulenti del Lavoro che hanno governato le procedure
Sostanzialmente con questa
sentenza gli aumenti delle sanzioni previste per violazioni delle norme in
materia di orario di lavoro non sono state giudicate legittime, ovvero
giudicate anticostituzionali. Si pone quindi la problematica di quanti –
aziende, imprenditori, datori di lavoro - le sanzioni hanno
provveduto pagarle, effettuando
dunque un pagamento parzialmente non dovuto.
L’Ancl intende organizzare e
sostenere una class action nei confronti della P.A. competente alla
riscossione, tanto a tutela delle imprese assoggettate alle illegittime
maggiorazioni quanto a tutela dei Consulenti del Lavoro che hanno governato le
procedure amministrative e contenziosi in materia. A tal fine è stato attivato
l’Ufficio Legale Ancl per la predisposizione della azione giudiziaria
collettiva di risarcimento.
Richiesta slittamento scadenza 770/2014 (Consulenti del Lavoro)
Richiesta slittamento scadenza 770/2014 da parte dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro:
http://www.consulentidellavoro.it/files/PDF/2014/Lettera_Entrate_770-2014.pdf
http://www.consulentidellavoro.it/files/PDF/2014/Lettera_Entrate_770-2014.pdf
mercoledì 2 luglio 2014
Palazzo Chigi non paga stipendi da oltre 4 mesi: “Siamo in 200 senza contratto”
Non sono stati firmati i decreti
che definiscono gli uffici di diretta collaborazione della presidenza del
Consiglio: "Noi confermai solo a voce". La replica: "In corso verifiche
per la spending review, chiudiamo tra poco"
Alcuni sborsano con estrema
difficoltà la rata del mutuo. Altri, invece, avrebbero chiesto una mano ai
genitori per riuscire “a campare”. Non ci riferiamo a una delle tante aziende
del nord-est in via di estinzione che lascia a piedi centinaia di lavoratori
per via della crisi. Questa volta la voce arriva dritta dritta da Palazzo
Chigi, sede della presidenza del Consiglio, dove ora governa il premier
“turbo-compressore” Matteo Renzi, dove centinaia di dipendenti esterni e
interni non hanno alcun contratto e non prendono lo stipendio da
mesi. Una voce “notoria in presidenza”, rivela ailfattoquotidiano.it un
alto dirigente di Palazzo Chigi. Del resto, dall’inizio del mandato dell’ex
sindaco di Firenze non sono stati firmati i decreti che definiscono gli uffici
di diretta della collaborazione della galassia della presidenza del Consiglio.
Infatti basta dare un’occhiata al sito del governo per accorgersi che alla voce
“uffici di diretta collaborazione del Presidente e dei ministeri senza
portafoglio” non corrisponde alcun nome ma la pagina è ferma alla stessa
immagine da settimane. Non c’è traccia, insomma, né del personale interno –
rintracciato fra i dipendenti della pubblica amministrazione – né di quello che
può essere chiamato dall’esterno. Personale che di fatto esiste e che risiede
lì da più di quattro mesi. Un personale, però, “fantasma” perché lavora senza
alcun contratto e senza stipendio, e per di più, aggiunge sempre l’alto
dirigente, “non ha quindi alcuna assicurazione sul lavoro”. Un particolare da non
sottovalutare. Dal governo risponde la portavoce di Delrio, Luisa
Gabbi la quale rilancia: “Stanno andando avanti le verifiche della diretta
collaborazione. È stato rivisto tutto per ottenere un forte risparmio sui
compensi piu alti per la spending. È una cosa che si chiuderà nel più breve
tempo possibile”. Ma come mai questo ritardo? “Senta, io l’anno scorso ho
avuto lo stipendio dopo 4 mesi”. Al fattoquotidiano.it tuttavia
risulta che il governo Letta chiuse i contratti di diretta collaborazione entro
90 giorni.
Normalmente all’insediarsi di un
governo viene emanato un “Dpcm”, ovvero un decreto della presidenza del
Consiglio (previsto dal decreto legislativo 303 del 1999), con il quale si
stabiliscono i criteri degli uffici di diretta collaborazione. Uffici di diretta
collaborazione che sono costituiti da “un ufficio di gabinetto”, “un settore
legislativo”, “una segreteria particolare” e “un ufficio stampa”. Cui si
aggiunge “un contingente complessivo composto da non più di una unità di
personale dirigenziale, scelto preferibilmente tra dirigenti dei ruoli della
Presidenza, e di 15 unità di personale non dirigenziale, composto per
circa un terzo tra estranei alle amministrazioni del comparto dei ministeri o
estranei alla pubblica amministrazione”, si legge all’articolo 6 del decreto
legislativo. In sostanza, essendo 12 i dicasteri senza portafoglio, gli uffici
di diretta collaborazione coinvolgono un numero di personale che supera quota
200. “Dall’inizio di questo nuovo governo sono senza contratto – conferma al fattoquotidiano.it uno
di loro chiedendo la garanzia dell’anonimato – In più di 200 siamo stati
confermati a ‘voce’, sicuri nel giro di poche settimane che avremmo avuto un
contratto. In passato una cosa del genere non si è mai verificata. Oggi,
infatti, abbiamo superato abbondantemente i quattro mesi”.
Quattro mesi in cui il
premier-segretario ha sbandierato riforme su riforme, ottenendo un risultato
storico, il 40.8% alle europee dello scorso 25 maggio. Quattro mesi di successi
in cui, però, non c’è stato il tempo di definire e regolarizzare lo staff di
diretta collaborazione. C’è chi sostiene che la ragione principale sia legata a
“un grosso attrito” fra il capo del governo e l’attuale segretario generale Mauro
Bonaretti (ex direttore generale del Comune di Reggio Emilia,
sponsorizzato daGraziano Delrio). Un attrito che avrebbe rallentato la
procedura. Al punto che taluni sussurrano che il premier voglia spostare il
faldone dei decreti di nomina degli uffici di diretta collaborazioni dal
segretario generale alla fedelissima Antonella
Manzione, oggi a capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi ed ex
capo dei vigili di Firenze. Un segnale chiaro che confermerebbe
l’attuale distanza fra Renzi e il sottosegretario Delrio, spifferata a destra e
a manca nel Palazzo. Altri, invece, ritengono che il problema sia legato “a un
deficit” dei vertici amministrativi di Palazzo Chigi. Tuttavia, i giorni
passano, e «noi siamo abbastanza stanchi di questa situazione – continua con ilfattoquotidiano.it uno
degli interessati – anche perché dieci giorni fa ci dissero che si sarebbe
risolto tutto quanto in una settimana”. Insomma, che fine ha fatto il
“turbocompressore” Matteo Renzi?
di Giuseppe Alberto Falci
Flop del bonus giovani voluto dal governo Letta: solo 22mila domande
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/28/crisi-flop-del-bonus-giovani-voluto-dal-governo-letta-solo-22mila-domande/1043524/
Doveva essere un incentivo per l'assunzione di ragazzi tra 18 e i 29 anni. Ma per convincere le aziende, ancora afflitte dalla crisi, non è bastato il taglio totale dei contributi per 18 mesi.
Doveva essere un incentivo per l'assunzione di ragazzi tra 18 e i 29 anni. Ma per convincere le aziende, ancora afflitte dalla crisi, non è bastato il taglio totale dei contributi per 18 mesi.
L’iniziativa
doveva essere un incentivo all’assunzione dei giovani tra i 18 e
i 29 anni. Ma la crisi morde ancora e il bonus messo in campo l’anno scorso dal governo
Letta per creare tra il 2013 e il 2015 circa 100mila nuovi
posti con lo stanziamento nel periodo di 794 milioni si è rivelato unflop.
Basta guardare i dati Inps, dai quali emerge che al 23 giugno il
numero totale delledomande di prenotazione arrivate per l’assunzione di giovani
disoccupati erano 28.606, ma tra queste 5.499 sono scadute (andavano
confermate entro la settimana successiva alla prenotazione). Quindi le domande
confermate si fermano a 22.124. Da ricordare che il bonus varato nel decreto legge, e
approvato esattamente un anno fa, vale per le assunzioni fatte a partire dal 7
agosto 2013 mentre il click day è partito il 1 ottobre e
prevedeva che dovessero incrementare l’organico rispetto all’anno precedente e
non essere utilizzate per il turnover. Per convincere le aziende,
però, non è bastato il taglio totale dei contributi per 18 mesi.
Il
beneficio per ogni lavoratore assunto con il bonus è di un terzo della
retribuzione lorda fino a un tetto di 650 euro al mese per un massimo di 18
mesi (12 mesi nel caso di trasformazione di un contratto a termine in
un rapporto a tempo indeterminato). Quindi se si calcolano circa 8mila
euro in un anno per ogni assunto al momento sono stati spesi meno di 160
milioni di euro (circa 7.150 euro per 11 mesi per 22mila assunti
considerandoli tutti assunti dall’inizio e tutti con il beneficio massimo cosa
che naturalmente non è).
E
la “prudenza” delle imprese è cresciuta negli ultimi mesi. Se infatti a metà ottobre
2013 le domande arrivate erano 11mila e a metà dicembre 18mila il numero
delle richieste ha rallentato fortemente nei mesi successivi. Tra le
domande di assunzione confermate prevalgono quelle degliuomini (13.827)
rispetto a quelle delle donne (8.297). Per il 2013 erano a
disposizione 148 milioni che avrebbero dovuto consentire l’assunzione di circa
20mila giovani, 248 milioni erano stanziati per il 2014 mentre nel complesso
sono stati stanziati 794 milioni con l’obiettivo di assumere 100milagiovani entro
il 30 giugno 2015 (i fondi si spalmano fino a fine 2016 perché il bonus dura al
massimo 18 mesi).
L’assunzione
che deve riguardare giovani privi d’impiego regolarmente retribuito da almeno
sei mesi ovvero privi di diploma di scuola media superiore o professionale,
deve essere formalizzata entro 7 giorni dalla prenotazione dell’incentivo. Si
può ottenere anche per contratti a tempo parziale e per gli apprendisti.
L’incentivo spetta nei limiti di risorse specificatamente stanziate per ogni
regione o provincia autonoma ed è autorizzato dall’Istituto in base all’ordine
cronologico di presentazione delle istanze.
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