Cerca nel blog

lunedì 26 settembre 2016

Dimissioni on-line: procedura anche presso i Consulenti del lavoro


Lo schema del decreto legislativo, recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 151 (c.d. Decreto Semplificazioni – Jobs Act), tra le altre cose, ha previsto che la procedura relativa alla presentazione telematica delle dimissioni e delle risoluzioni consensuali possa avvenire anche per il tramite e con l’assistenza dei consulenti del lavoro e delle sedi territoriali dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
La modifica è stata apportata su richiesta della Commissione XI – lavoro della Camera dei deputati del 21 luglio 2016.
Inoltre, viene chiarito che la procedura telematica non si applica ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.
La nuova disposizione sarà operativa il giorno successivo alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

INPS: al via controlli bonus assunzioni giovani

http://www.consulentidellavoro.it/index.php/component/k2/item/6298-inps-al-via-controlli-bonus-assunzioni-giovani

Con circolare n. 180 del 22 settembre 2016, l’Inps informa che sarà avviata un’attività di controllo a campione per verificare la legittima fruizione dell’incentivo per l’assunzione di giovani previsto dall’art. 1, D.L. n. 76/201, previsto dalla convenzione tra Inps e Ministero de Lavoro, approvata con determinazione n. 167 del 17 dicembre 2015. Le risorse ammontano a 40 milioni di euro, a carico del Fondo sociale europeo, e vanno a favore dei datori di lavoro di determinate Regioni che assumono con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato - anche a tempo parziale - o che trasformano i rapporti a tempo determinato, giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni privi di un lavoro regolarmente retribuito da almeno sei mesi o privi di diploma. Le Regioni interessate sono: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano. Al datore di lavoro spetta un beneficio economico (massimo 650 euro per lavoratore) pari ad un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Per assunzione a tempo indeterminato l’incentivo spetta per 18 mesi e, in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine, l’incentivo spetta per 12 mesi.
La circolare Inps n. 180/2016 stabilisce che saranno effettuate delle verifiche a campione di natura amministrativa e/o ispettivarelative alla legittimità ed alla misura degli importi conguagliati nelle denunce contributive mensili relative a tale incentivo. Saranno due – come si legge nella circolare – i tipi di controllo effettuati dall’Istituto Nazionale di previdenza: controlli on Desk (verifiche automatiche di natura amministrativa) e controlli sul posto (verifiche di natura ispettiva sugli importi conguagliati nelle denunce contributive mensili). In caso di esito negativo circa i presupposti di legittimità della fruizione dell’incentivo, l’Istituto deve contestare l’irregolarità al datore di lavoro, intimandogli di sanare l’irregolarità entro i termini di legge, fermo il diritto di proporre ricorso amministrativo. Concluse le attività di controllo, l’incaricato dell’ufficio compila una check-list, contenente le risultanze dei controlli (regolare o irregolare). Le check list dovranno essere inviate dalle Direzioni Regionali interessate alla Direzione Centrale Entrate. Le Direzioni Regionali devono garantire lo svolgimento dei controlli e l’invio delle check list debitamente compilate e firmate entro e non oltre il 31 ottobre 2016.

Cumulo pensione con redditi di lavoro autonomo

http://www.consulentidellavoro.it/index.php/component/k2/item/6299-cumulo-pensione-con-redditi-lavoro-autonomo

I pensionati sono tenuti a produrre all'ente erogatore della pensione la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo dell'anno precedente entro lo stesso termine previsto per la dichiarazione ai fini dell'IRPEF per il medesimo anno.
I titolari di pensione soggetti al divieto di cumulo parziale della pensione con i redditi da lavoro autonomo nell'anno 2015 sono tenuti a dichiarare entro il 30 settembre 2016, data di scadenza della dichiarazione dei redditi dell'anno 2015, i redditi da lavoro autonomo conseguiti nell'anno 2015. L'Inps con il messaggio n.3817 del 23 settembre 2016 (http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%203817%20del%2023-09-2016.htm) specifica quali pensionati sono esclusi dall'obbligo di dichiarazione ovvero:

- i titolari di pensione e assegno di invalidità con decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1994;
- i titolari di pensione di vecchiaia. L'Istituto ricorda che le pensioni di vecchiaia a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima e delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo, indipendentemente dall’anzianità contributiva utilizzata per il riconoscimento e la liquidazione della prestazione;
- i titolari di pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo;
- i titolari di pensione di anzianità e di trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima;
- i titolari di pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni (v. circolare n. 20 del 26 gennaio 2001). L'Inps precisa che ai fini dei 40 anni è utile anche la contribuzione relativa a periodi successivi alla decorrenza della pensione, purché già utilizzata per la liquidazione di supplementi (v. circolare n. 22 dell’8 febbraio 1999 e messaggio n. 4233 del 23 luglio 1999).
Pe presentare la dichiarazione bisogna autenticarsi con PIN sul sito dell'Inps, accedere ai servizi per il cittadino e selezionare la voce "Dichiarazioni Reddituali" – Red Semplificato (per la dichiarazione RED) e scegliere la voce "Dichiarazione redditi per l’anno 2015". In alternativa è possibile scaricare il modulo 503 AUT dalla sezione Moduli sul portale dell’Istituto, compilarlo e inviarlo a mezzo PEC alla sede Inps competente.

venerdì 23 settembre 2016

Agenzie Demanio: FARI!

http://www.agenziademanio.it/opencms/it/ValorePaese/faritorriedificicostieri/

FARI, TORRI, EDIFICI COSTIERI 2016: LA NUOVA EDIZIONE DEL PROGETTO

Le coste italiane sono ricche di gioielli da valorizzare, in grado di ospitare nuove attività. Proprio per questo, l’Agenzia del Demanio (MEF) e Difesa Servizi SpA (Ministero della Difesa) hanno deciso di dare vita a una nuova edizione del progetto Valore Paese Fari, che punta alla promozione di una rete nazionale dedicata ad una forma di turismo sostenibile, legata alla cultura del mare e dell'ambiente mediterraneo.
Il bando di gara Fari,Torri ed Edifici Costieri 2016                                                                                 Il secondo bando di gara per la concessione fino ad un massimo di 50 anni dei 20 "gioielli del mare" è online dal 16 settembre 2016 al 19 dicembre 2016:


Il portafoglio immobiliare
La nuova edizione del progetto si caratterizza per la differente tipologia di immobili proposti sul mercato, non solo Fari, ma anche Torri ed altri Edifici Costieri: un portafoglio di 20 beni situati su tutto il territorio italiano. Si tratta, al pari degli 11 Fari proposti sul mercato nella prima edizione del progetto, di asset unici e di grande pregio paesaggistico, che grazie a questo progetto potranno rinascere a nuova vita e generare valore economico e sociale per il territorio e per l'intero sistema Paese.


lunedì 19 settembre 2016

Osservatorio sul precariato

https://www.inps.it/docallegati/DatiEBilanci/osservatori/Documents/Osservatorio%20Precariato%20-%20Gen-Lug%202016.pdf

LA DINAMICA DEI FLUSSI Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-luglio 2016 sono risultate 3.428.000, con una riduzione di 382.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-10,0%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali, pari a 408.000. Il rallentamento delle assunzioni ha coinvolto principalmente i contratti a tempo indeterminato (– 379.000, pari a – 33,7% rispetto ai primi sette mesi del 2015) e va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (- 36,2%). Per i contratti a tempo determinato, nei primi sette mesi del 2016, si registrano 2.143.000 assunzioni, in linea con il 2015 (+ 0,9%) e in crescita rispetto al 2014 (+ 3,5%). Per i contratti in apprendistato si osserva una crescita rispetto all’analogo periodo del 2015, del 15,4%. I contratti stagionali invece registrano una riduzione del 9,0%. 

mercoledì 7 settembre 2016

Ue rilancia lʼidea di una base imponibile comune


Dopo il caso Apple la Commissione Ue prova a rilanciare la proposta per creare una base imponibile comune (Common consolidated corporate tax base o CCCTB), ferma in Consiglio dal 2011. Rispetto alla prima bozza, sarà previsto unapproccio in due fasi: nella prima si troverà una definizione comune di "profitti tassabili", e nella seconda si stabilirà una formula per tassarli in modo equo nei diversi Stati Ue.

La proposta "aggiornata" arriverà tra fine ottobre e metà novembre. L'idea di un rilancio della CCCTB era nel programma della Commissione da un anno, ma era sempre stata rinviata anche per la contrarietà di alcuni Stati membri. Il caso Apple avrebbe dato l'occasione giusta per vincere le resistenze.

Anche questa nuova versione della proposta, però, non risolve il problema delle diverse aliquote, perché ogni Stato potrà comunque decidere da solo quanto tassare i profitti delle imprese. Ma cerca almeno di armonizzare un settore dove oggi regnano differenze molto grandi, che spianano la strada a quella che viene chiamata "pianificazione fiscale aggressiva", attraverso la quale le multinazionali evitano di pagare i profitti nei Paesi dove vengono generati. Principio che invece Bruxelles vuole ristabilire.


Nella proposta si stabilirà una formula per definire matematicamente quanti profitti tassare in un Paese e quanti in un altro, tenendo conto della grandezza dell'azienda multinazionale, del numero di lavoratori, del tipo di attività delle filiali e di altre specificità.