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venerdì 22 giugno 2018

INL: irregolari tutte aziende che non applicano i contratti “leader” di settore

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha pubblicato – sul proprio sito internet – una notizia dal titolo “Applicazione CCNL e tutela dei lavoratori”, con la quale evidenzia, nei fatti, la irregolarità delle aziende che non applicato i contratti collettivi di lavoro c.d. “leader”.
Questa è la notizia apparsa sul sito dell’INL:

Applicazione CCNL e tutela dei lavoratori
L’azione di contrasto al fenomeno del dumping contrattuale iniziata a gennaio 2018 è in corso su tutto il territorio nazionale, in particolare nel settore del terziario (circ. n. 3/2018), nel quale si riscontrano violazioni di carattere contributivo o legate alla fruizione di istituti di flessibilità in assenza delle condizioni di legge.
L’azione si concentra nei confronti delle imprese che non applicano i contratti “leader” sottoscritti da CGIL, CISL e UIL ma i contratti stipulati da OO.SS. che, nel settore, risultano comparativamente meno rappresentative (CISAL, CONFSAL e altre sigle minoritarie).
Fermo restando il principio di libertà sindacale, infatti, la fruizione di benefici, così come il ricorso a forme contrattuali flessibili, è ammesso a condizione che si applichino i contratti “leader” del settore, contratti che vanno comunque sempre utilizzati per l’individuazione degli imponibili contributivi. Le imprese che non applicano tali CCNL potranno pertanto rispondere di sanzioni amministrative, omissioni contributive e trasformazione a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro flessibili. Anche gli eventuali soggetti committenti risponderanno in solido con le imprese ispezionate degli effetti delle violazioni accertate.


Fonte: Ispettorato Nazionale del Lavoro

lunedì 18 giugno 2018

Decreto dignità: ecco cosa prevede su imprese, lavoratori e ludopatia

Lo scorso 15 giugno il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, nonchè vice presidente del consiglio Luigi di Maio, ha tenuto una conferenza stampa, riportata anche sul sito del Ministero, in cui ha annunciato il prossimo arrivo del Decreto Dignità.
Si tratterà del primo decreto del nuovo Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che intende, a detta dello stesso Di Maio,  ristabilire i diritti sociali dei cittadini. Vediamo in breve cosa prevede il decreto.

Il Decreto Dignità in 4 punti


Il Decreto Dignità andrà ad intervenire su vari aspetti della vita dei cittadini; vista la peculiarità del nuovo ministero, che incorpora sotto un’unico tetto lavoro e sviluppo economico, i temi trattati riguardano sia il lavoro che l’economia e le imprese.
Il Ministro Di Maio racchiude il provvedimento, in attuazione del contratto di Governo giallo-verde, in 4 punti fondamentali:
  1. imprese;

  2. diritti dei lavoratori;

  3. dipendenza dal gioco d’azzardo;

  4. delocalizzazioni.

Imprese: eliminazione di spesometro, redditometro e studi di settore


In sintesi gli interventi mirano alla la semplificazione e la sburocratizzazione. I provvedimenti a favore delle imprese andranno verso l’eliminazione di spesometro, redditometro e studi di settore. L’intento sarà quello di riavvicinare lo Stato alle imprese.

Disincentivazione delle delocalizzazioni


In estrema sintesi il concetto è che chi prende fondi pubblici non può poi delocalizzare la produzione all’estero.
Se lo Stato ti agevola per avviare un’attività imprenditoriale – dice il Ministro Di Maio – il lavoro deve essere creato in Italia, ben retribuito e tutelato.

Guerra al precariato e tutele per i riders


Guerra al precariato è proprio la definizione usata dal neo Ministro, anche sul blog del Movimento 5 Stelle. Si parla infatti di prossimi provvedimenti che andranno nella direzione di aumentare le tutele e i diritti dei lavoratori.
Uno dei primi interventi riguarda infatti i riders ovvero i ciclofattorini delle consegne a domicilio; si tratta di una nuova generazione di lavoratori della cosiddetta gig economy che fondamentalmente lavorano a cottimo e senza reali tutele contrattuali.
Nel Decreto Dignità ci saranno tutele per questi giovani lavoratori con seri problemi di precarietà e sicurezza. I rider infatti non hanno un contratto nazionale, né uno status giuridico e neanche una tutela assicurativa.

Stop alla pubblicità del gioco d’azzardo


In ultimo, vi sarà un provvedimento in tutela dei cosiddetti ludopatici, o giocatori di azzardo cronici. La ludopatia è infatti considerata, oltre che una piaga sociale, anche una malattia a tutti gli effetti.
Per tale ragione, così come è vietata la pubblicità delle sigarette, sarà vietata quella del gioco d’azzardo.

Reddito di cittadinanza


In ultimo il Ministro Di Maio torna a parlare anche di uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, il Reddito di Cittadinanza M5S, che comunque non sarà inserito nel Decreto Dignità.
Si prevede infatti che nella prossima legge di bilancio sarà avviato il fondo per il reddito di cittadinanza, così da poterlo rendere operativo il prima possibile.



martedì 12 giugno 2018

Legge di Bilancio (2018): Novità Cooperative

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/12/29/17G00222/sg

L'art. 1 comma 936 della legge n. 205 del 2017 (Legge di Bilancio 2018) ha introdotto importanti novità nel settore cooperativo.

Le novità più importanti:
1) Eliminazione dell'amministratore unico;
2)  Nomina consiglio amministrazione con almeno 3 amministratore;
3) Tempo determinato per la durata del mandato (massimo 3 anni).

Decorrenza: 1 Gennaio 2018