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giovedì 18 gennaio 2018

BONUS 80 EURO, AUMENTANO LE SOGLIE REDDITUALI

AUMENTO SOGLIE REDDITUALI “BONUS 80 EURO” (art.1, comma 132)
Com’è noto l’articolo 1 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, con la finalità di ridurre nell’immediato la pressione fiscale sul lavoro e nella prospettiva di una complessiva revisione del prelievo finalizzata alla riduzione stabile del cuneo fiscale, riconosce un credito ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, la cui imposta lorda, determinata su detti redditi, sia di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro loro spettanti.
Tale previsione è stata resa strutturale dalla Legge di Stabilità 2015 (art. 1, commi 12, 13 e 15 della Legge n. 190/2014).
Fino al 31 dicembre 2017 l’importo del credito è pari a 960 euro per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro; in caso di superamento del predetto limite di 24.000 euro, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro.
Dal 1° gennaio 2018, con l’intervento della Legge di Bilancio in esame, per effetto delle modifiche apportate all’art. 13, comma 1-bis, del TUIR, fermo restando l’importo del credito pari a 960 euro, i nuovi limiti di reddito sono i seguenti:
 
Reddito
Bonus
Minore o uguale a € 8.000
0
Superiore a € 8.000 ma inferiore o uguale a € 24.600
€ 960
Superiore a € 24.600 ma inferiore o uguale a € 26.600
(26.600-reddito complessivo) / 2000) x 960
Superiore a € 26.600
0


lunedì 15 gennaio 2018

Comunicazione annuale obbligatoria lavoratori somministrati

Si ricorda che entro il 31 gennaio 2018 le aziende che hanno utilizzato, nel corso del 2017, lavoratori in somministrazione, dovranno effettuare una comunicazione annuale obbligatoria alle rappresentanze sindacali aziendali (RSA) ovvero alla rappresentanza sindacale unitaria (RSU) o, in mancanza, agli organismi territoriali di categoria delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, con i dati relativi ai contratti di somministrazione stipulati nel 2017.

I dati obbligatoriamente richiesti sono:
  • ·         il numero dei contratti di somministrazione di lavoro conclusi;
  • ·         la durata dei contratti;
  • ·         il numero e la qualifica dei lavoratori utilizzati.


Il periodo di riferimento è l’anno 2017 e la comunicazione non dovrà prevedere il nome dei lavoratori somministrati ma solo il dato numerico.

L’invio potrà avvenire tramite:
  •          consegna a mano,
  • ·         raccomandata con ricevuta di ritorno,
  • ·         posta elettronica certificata (PEC).


La norma (art. 40, co 1, decreto legislativo n. 81/2015) prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.250 euro in caso di mancato o non corretto assolvimento dell’obbligo comunicativo.

martedì 2 gennaio 2018

Legge di Bilancio 2018: pagamento retribuzioni dal 01 luglio 2018

A far data dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro o committenti corrispondono ai lavoratori la retribuzione, nonche' ogni anticipo di essa, attraverso una banca o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi:

a) bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore;

b) strumenti di pagamento elettronico;

c) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento;

d) emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. L'impedimento s'intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento e' il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purche' di eta' non inferiore a sedici anni.


Non sarà più possibile, quindi, dimostrare l’avvenuto pagamento con la semplice firma per quietanza posta in calce al cedolino paga: solo il pagamento tracciabile potrà evitare al datore di lavoro la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dal comma 914 della suddetta legge, consistente nel pagamento di una somma da 1.000 euro a 5.000 euro.