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venerdì 18 aprile 2014

Novità in pillole

Permessi Legge 104/1992 e fruizione ferie.
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 4984 del 4.3.2014, ha confermato la legittimità di un licenziamento dietro verifica di un’Agenzia investigativa su un lavoratore, da cui era emersa la fruizione dei permessi mensili, ex legge n. 104/1992, non per accudire il familiare ma per fruire di un weekend lungo con amici.

Scelta dei lavoratori dà mettere in mobilità
Con sentenza n. 6112 del 17 marzo 2014, la Cassazione ha affermato che nella scelta dei lavoratori da inserire nelle liste di mobilità al termine della procedura, il datore di lavoro non può limitarsi a considerare soltanto il personale di un reparto (quand'anche soppresso) ma deve estendere l'esame circa i lavoratori da individuare all'intera azienda, se il personale dello stesso reparto può lavorare anche altrove.

Motivazione del licenziamento del dirigente
Con sentenza n. 6110 del 17 marzo 2014, la Cassazione ha affermato che un dirigente può essere licenziato con qualsiasi motivo "purché esso possa costituire la base per una motivazione coerente è sorretta da apprezzabili sul piano del diritto, a fronte del quale non è necessaria un'analitica verifica di specifiche condizioni, ma è sufficiente una valutazione globale che escluda l'arbitrarietà del licenziamento in quanto riferito a circostanze idonee a turbare il legame di fiducia con il datore, nel cui ambito rientra l'ampiezza dei poteri attribuiti al dirigente".

Assunzione di portiere per opera dei condomini e non dell’amministratore
Con sentenza n. 5297 del 6 marzo 2014, la Cassazione ha affermato la piena validità dell’assunzione effettuata con delibera assembleare dei condomini invece che dall’amministratore di un lavoratore per lavori di manutenzione e servizi di pulizia, sostenendo che l’assemblea, oltre che delegare l’amministratore, può agire in proprio.

Licenziamento legittimo in caso di inidoneità fisica ed impossibilità alla ricollocazione
Con sentenza n. 3224 del 12 febbraio 2014, la Cassazione ha affermato la legittimità del licenziamento comminato al lavoratore a seguito di inidoneità fisica, ascrivibile allo svolgimento di attività extra-lavorativa, rendendo impossibile la prosecuzione dell'attività lavorativa e l'utilizzazione a mansioni equivalenti.
La Suprema Corte ha, quindi, escluso la responsabilità del datore di lavoro per l'aggravamento della salute del proprio dipendente, se questo è ascrivibile a fattori esterni all'attività lavorativa propria del lavoratore.


Indennità omnicomprensiva per illegittimità del termine
Con sentenza n. 3027 del 11 febbraio 2014, la Corte di Cassazione ha affermato che l'indennità omnicomprensiva ricevuta dal lavoratore a causa dell'illegittimità dell'apposizione del termine in un contratto a tempo determinato (art. 32, co. 5, L. n. 183/2010), seppur dipendente e conseguenziale al rapporto di lavoro instaurato, non ha natura retributiva.
In considerazione di ciò, non spettano né la rivalutazione monetaria né gli interessi legali dal periodo di cessazione al periodo della pronuncia giudiziaria.


Dichiarazione sostitutiva del dipendente prevale sul verbale ispettivo
Con sentenza n. 4899  pubblicata il 03/03/2014, la Sesta Sezione Civile della Corte di Cassazione interviene in merito alla valutazione della documentazione prodotta nell’ambito di un contenzioso a seguito di ispezione.
In particolare la Suprema Corte sentenzia che il verbale ispettivo dell’INPS può essere messo in discussione da una dichiarazione sostitutiva del dipendente, che attesti un orario diverso da quello riportato dagli ispettori dell’istituto.
Di conseguenza, l’onere della prova da parte dell’Istituto di previdenza rimane inadempiuto, in quanto, continua la Cassazione, la ritrattazione da parte del dipendente delle dichiarazioni rese durante l’accesso ispettivo, priva il verbale redatto dagli ispettori della sua valenza probatoria

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