La
prassi di fare omaggi ai dipendenti ma anche i collaboratori parasubordinati è
ormai comune nel nostro Paese.
Il
trattamento, varia in virtù della tipologia dell’omaggio stesso. Gli esempi
tipici sono: i “beni in natura” quali ad es. pacchi dono o
particolari “buoni” (questi ultimi devono essere spendibili
soltanto in specifici esercizi, non devono essere cedibili né monetizzabili)
oppure l’omaggio potrebbe essere erogato
in denaro (il cosiddetto premio natalizio o altrimenti nominato).
Affrontando
direttamente il premio
natalizio in denaro bisogna dire che ad oggi tale omaggio è
parificato in tutto alla normale retribuzione (modifiche introdotte dall’art. 2, c. 6 D.L. n. 93/2008, a decorrere dal
29.08.2008)
quindi verrà tassato in capo al dipendente e assoggettato a contributi per
azienda e dipendente. Per l’azienda questo rientrerà nel costo di lavoro
dipendente a tutti gli effetti.
L’omaggio in
senso stretto, il pacco o strenna natalizia, segue regole differenti.
In
capo al lavoratore l’omaggio è esente da tassazione ed è escluso
dall’imponibilità contributiva sia per l’azienda che per il lavoratore se di
valore inferiore ai € 258,23 (in tale limite deve essere ricompreso però anche
ogni altro benefit concesso nell’anno al dipendente quali ad es. cellulare,
auto, polizze assicurative etc.). Al contrario se la somma dei suddetti
benefit e dell’omaggio superasse tale cifra, l’intera somma (non solo la
differenza in eccesso) sarebbe soggetta ad imposte e contributi.
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