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mercoledì 23 novembre 2016

Omaggi, erogazioni liberali al personale dipendente

La prassi di fare omaggi ai dipendenti ma anche i collaboratori parasubordinati è ormai comune nel nostro Paese.

Il trattamento, varia in virtù della tipologia dell’omaggio stesso. Gli esempi tipici sono: i “beni in natura” quali ad es. pacchi dono o particolari “buoni” (questi ultimi devono essere spendibili soltanto in specifici esercizi, non devono essere cedibili né monetizzabili) oppure  l’omaggio potrebbe essere erogato in denaro (il cosiddetto premio natalizio o altrimenti nominato).

Affrontando direttamente il premio natalizio in denaro bisogna dire che ad oggi tale omaggio è parificato in tutto alla normale retribuzione (modifiche introdotte dall’art. 2, c. 6 D.L. n. 93/2008, a decorrere dal 29.08.2008) quindi verrà tassato in capo al dipendente e assoggettato a contributi per azienda e dipendente. Per l’azienda questo rientrerà nel costo di lavoro dipendente a tutti gli effetti.

L’omaggio in senso stretto, il pacco o strenna natalizia, segue regole differenti.

In capo al lavoratore l’omaggio è esente da tassazione ed è escluso dall’imponibilità contributiva sia per l’azienda che per il lavoratore se di valore inferiore ai € 258,23 (in tale limite deve essere ricompreso però anche ogni altro benefit concesso nell’anno al dipendente quali ad es. cellulare, auto, polizze assicurative etc.). Al contrario se la somma dei suddetti benefit e dell’omaggio superasse tale cifra, l’intera somma (non solo la differenza in eccesso) sarebbe soggetta ad imposte e contributi.

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