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giovedì 12 marzo 2020

Coronavirus: Dpcm 11 marzo 2020




A TUTTI I CLIENTI

Il Governo decide di fare un passo in più nelle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus. Ieri alle 21:40 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura di tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie. Per quanto riguarda le attività produttive e professionali, invece, va attuata il più possibile la modalità del lavoro agile e vanno incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti. Dovranno restare chiusi i reparti aziendali che non sono indispensabili per la produzione. Le misure, in vigore da oggi fino al 25 marzo, sono contenute nel DPCM 11 marzo 2020, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale. 

Chiudono parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa che non garantiscono la distanza di sicurezza di un metro, bar, pub e ristoranti, lasciando però,in questi ultimi casi, la possibilità di fare consegne a domicilio.
Le industrie potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano protocolli di sicurezza per i propri lavoratori al fine di evitare il contagio e saranno incentivate ad adottare misure come la regolazione dei turni di lavoro.   
Restano garantiti i servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti, i servizi di pubblica utilità, i servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi nonché tutte quelle attività necessarie accessorie rispetto al corretto funzionamento dei settori rimasti in attività. Il settore agricolo, zootecnico, di trasformazione agroalimentare (comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività) continueranno le loro attività nel rispetto della normativa igienico-sanitaria.
Il DPCM 11 marzo 2020 contiene, nell’allegato 1, l’elenco delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità che possono rimanere aperte. Rientrano le edicole, i tabaccai, il commercio al dettaglio di computer, periferiche, attrezzature per telecomunicazioni, ferramenta, combustibile per uso domestico e per riscaldamento. 
Per quanto riguarda gli esercenti con merce deperibile che verosimilmente non potrà essere più venduta, lo studio consiglia di documentare attraverso foto la merce deperita e procedere con un elenco dettagliato di tale merce. 
Restiamo a disposizione per qualsiasi tipo di chiarimento o informazione.

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