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mercoledì 14 novembre 2012

ITALIA: Economia


I numeri non sono ancora definitivi. Ma quelli che riguardano 50 amministrazioni pubbliche sono meno "traumatici" del previsto. Così li ha definiti il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi. Gli impiegati statali in esubero, ha annunciato ai sindacati, sono 4.028. Cui si aggiungono 487 dirigenti di primo e secondo livello. Dei dipendenti in esubero, 3.236 lavorano nei ministeri, 126 negli enti pubblici di ricerca e 666 negli enti pubblici non economici. il governo stima risparmi per 392 milioni.

In tutto 4515, mandati a casa con un tweet: il ministro ha infatti pubblicato il dato sul social network. Patroni Griffi minimizza, sottolineando che "i sindacati sono stati informati contestualmente". La scelta di Twitter è così convinta che il ministro ha scelto un cinguettio anche per specificare che "le eccedenze non comportano licenziamenti, ma mobilità volontaria, pensionamenti, contratti di solidarietà".

Il numero, però, è destinato ad aumentare sensibilmente. Dal conto mancano infatti ministeri ed enti pubblici importanti: i dicasteri della Giustizia, degli Esteri e dell'Interno, l'Inps, gli enti parco, la Croce Rossa e le Forze Armate. "Abbiamo evitato impatti traumatici sul personale", ha affermato Patroni Griffi. "Il nostro obiettivo non era rincorrere coloro che si auguravano licenziamenti di massa nel pubblico impiego, perche' e' uno dei settori portanti dello Stato - ha aggiunto - e nello stesso tempo non abbiamo inseguito coloro che non avrebbero voluto fare nulla. Evidentemente c'e' scarsezza di risorse, bisogna ridimensionare tante cose e anche l'apparato pubblico".

Secondo il ministro l'obiettivo imposto dalla legge è stato centrato, e il target sara' incrementato "quando si completera' il quadro con le altre amministrazioni che non sono state ancora considerate". "Ora si iniziera' la fase di gestione delle eccedenze - ha poi spiegato - attraverso l'attuazione di un tavolo con i sindacati". Il ministero utilizzera' prima di tutto lo strumento dei prepensionamenti poi la mobilita' volontaria, i contratti di solidarieta' in forma di part time e infine gli esuberi in senso tecnico con due anni di retribuzione ridotte. I sindacati restano per ora prudenti, anche se hanno annunciato che utilizzeranno tutti gli strumenti per "evitare i licenziamenti". Aspettano l'apertura del tavolo di confronto per delineare i dettagli dell'accordo da definire prima della presentazione dei decreti in Cdm. "Nei prossimi giorni ci aspettiamo una convocazione da parte del ministro sugli esuberi decisi dalla spending review, credo ci sia stato qualche ritardo nella comunicazione dei dati sulle piante organiche" ha affermato il segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta. I rappresentanti dei sindacati hanno chiesto anche l'apertura di un tavolo sui precari. Entro l'anno, hanno avvisato Cgil, Cisl e Uil, scadranno 400 mila contratti, la meta' dei quali nella P.A.

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